Mi chiedo se siamo finiti in una realtà parallela, un'altra dimensione...
Un paese dove l'amministratore delegato della società nazionale di telecomunicazioni dice che ha appreso solo a posteriori, dai comunicati stampa, che la quota di maggioranza della sua azienda è passata in mano straniera (ma le telecomunicazioni non dovrebbero essere un asset strategico, di cui è importante mantenere il controllo? Non so, è una mia idea da semplice cittadina...).
Un paese dove metà degli eletti in parlamento minacciano, da bravi pecoroni, di dimettersi in ossequio al capriccio di un vecchio bambino dell'asilo che continua a fare i capricci, invece di ritirarsi finalmente in un Eden remoto a fare la bella vita insieme alla sua fidanzata ventisettenne (così nessuno lo perseguiterebbe più).
Un paese dove la speranza nel futuro e nel cambiamento è bell'e che morta.
Hai ragione, maremma indiana.
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