venerdì 25 luglio 2014

uomini e lupi

Centro uomini e lupi Il Centro Uomini e Lupi si trova a Entracque, in provincia di Cuneo, presso la sede del Parco Naturale delle Alpi Marittime. E' composto di due sezioni, che si possono visitare separatamente l'una dall'altra, ma che consiglio vivamente di vedere entrambe. La parte espositiva si trova nel centro del paese, mentre il centro faunistico si trova leggermente fuori, sulla strada di San Giacomo, vicino alla sede operativa del Parco.

Il centro faunistico comprende un'area recintata di circa otto ettari in cui sono ospitati alcuni esemplari di lupi. Si tratta di lupi che non potrebbero vivere in libertà, perché hanno subito dei gravi incidenti, e stanno quindi seguendo un percorso di riabilitazione, oppure perché sono già nati in cattività, e quindi non sarebbero in grado di sopravvivere autonomamente.

La visita si sviluppa in un "tunnel" chiuso, composto da diversi ambienti che presentano il lupo dal punto di vista naturalistico.

Il personaggio inventato di Caterina, giovane fotografa naturalista appassionata di lupi, conduce il visitatore alla scoperta del lupo e del suo comportamento, attraverso una serie di filmati e narrazioni presentati in cinque ambienti: il laboratorio fotografico, la biblioteca/salotto, la cucina della casa di Caterina, il bosco e un rifugio di montagna. In ogni ambiente, suoni e filmati ci immergono nel mondo del lupo, rappresentato principalmente da Ligabue.
Anche se Caterina è un personaggio di fantasia, la storia che ci racconta, quella del giovane lupo Ligabue, i cui spostamenti nel 2004 vennero seguiti dall'appennino emiliano sino alla zona del parco, è invece reale (e dal finale, come spesso avviene in natura, purtroppo tragico).

Al termine del tunnel, dopo aver osservato una davvero realistica riproduzione di una tana di lupo (completa di lupetti addormentati, fatti talmente bene che sembrano davvero veri - il corpicino si muove come se respirassero!), si arriva alla scala che porta alla torretta di avvistamento, la quale si erge in mezzo allo spazio recintato. La torretta è alta tre piani, e se si è fortunati si può avvistare uno dei lupi che vivono nel centro. Attualmente sono ospiti fissi un maschio e una femmina, Ormea ed Emilia.

Anche un'altra giovane lupa, Hope, è ospite della struttura, dopo essere stata vittima di un incidente a Pragelato nel dicembre 2013: l'animale è stato miracolosamente recuperato, ha dovuto subire alcune operazioni piuttosto invasive alle zampe, e adesso si trova qui in convalescenza, in attesa di capire cosa verrà deciso per il suo futuro, ma è tenuta separata dalla coppia.

L'avvistamento dalla torretta di uno dei lupi presenti nel centro non è comunque scontato, anche se ormai Emilia e Ormea sono relativamente abituati ai visitatori. Durante la mia visita, purtroppo, non sono riuscita ad avere questa fortuna... ci speravo molto...

Il centro espositivo in paese è invece caratterizzato dalla narrazione di un vecchio cantastorie, nonno Prezzemolo, che racconta le storie legate al lupo ai suoi nipotini. Ci sono quattro sale, in ciascuna delle quali si assiste a una proiezione. Le sale sono molto originali e scenografiche.
Si entra nella torre azzurra dell'orologio, che svetta sulla piazzetta, e si sale al primo piano. Si comincia dalla buia Tenda delle Favole, rischiarata in un angolo dalla stufa accesa sulla quale sono state stese ad asciugare le calze di lana, mentre sullo schermo passano le immagini dei boschi bui e delle storie di nonno Prezzemolo, durante la veillà. In una storia il lupo feroce attacca le persone, mentre in un'altra il lupo è invece l'incarnazione dell'anima defunta di un uomo che torna per proteggere la moglie. Salta subito all'occhio che non è così facile capire se il lupo è "buono" o "cattivo"...

Si sale poi all'Officina delle Biciclette, dove innumerevoli biciclette riempiono ogni angolo (e il soffitto) della stanzetta dietro all'orologio, e dove nonno Prezzemolo, ciclista over the world, insieme ad altri personaggi, illustra le leggende e le credenze mitiche sul lupo nei vari paesi e culture del mondo, nel corso del tempo.
Si passa poi alla Galleria dei Ritratti, dove si ci accomoda su vecchi divani e poltrone, e si ascoltano le storie che si incrociano di contrabbandieri, cacciatori, e vecchie comari della valle. E poi si accede alla Grotta, una specie di caverna con due fessure simili agli occhi del lupo, dove si ascoltano i commenti pro e contro il lupo da parte delle guardie del parco, degli allevatori, e degli escursionisti. Ne viene fuori una morale niente affatto scontata: il lupo non è né buono né cattivo: il lupo attacca altri animali perché vuole così il suo istinto, perché quella è la parte che gli è stata assegnata nella grande rappresentazione del ciclo della vita.
Avviandosi verso l'uscita, si passa infine in uno spazio di documentazione-biblioteca.

Il Centro è stato aperto nel 2010, e mi ha davvero stupito: non mi aspettavo di trovarlo così coinvolgente e ben fatto. Ha un'impostazione molto francese (se questo aggettivo può voler significare qualcosa in ambito espositivo-didattico), con una narrazione poetica e immaginifica, senza intenti didascalici di parte. E' una visita che consiglio senza dubbio alle scolaresche delle elementari e delle medie, nonché alle famiglie, ma anche agli adulti, sia a chi il lupo lo conosce già dal punto di vista etologico-naturalistico, sia a chi è incuriosito e ne vuole sapere un po' di più. Magari mi avessero portata da piccola a vedere un posto così! Credo che mi sarei dedicata anima e corpo a saperne di più su questi magnifici animali, e chissà, magari da queste ricerche infantili ne sarebbero anche potute discendere scelte di studi e di mestiere diversi...

Sito web: www.parcoalpimarittime.it/la-visita/punti-d-interesse/centro-uomini-e-lupi

la torretta di avvistamento
il centro faunistico in località strada san giacomo
panorama verso Entracque