lunedì 4 agosto 2014

outlander


La serie ispirata al romanzo "Outlander" di Diana Gabaldon ("La straniera" nella traduzione italiana)  è finalmente realtà. Dopo mesi di anticipazioni, trailer e gossip vari ho finalmente visto il primo episodio.
Ed è bellissimo: sono rimasta davvero emozionata.
Avevo, come immagino tutti gli altri lettori della serie, una fortissima aspettativa, alimentata anche da tutto l'hype che il canale statunitense produttore (Starz) ha montato intorno a tutta la serie (le varie pagine sui social network, la recente partecipazione del cast al ComiCon di San Diego, le informazioni date dalla stessa Gabaldon). Ebbene,  non è assolutamente stata delusa, anzi, se possibile la puntata mi è piaciuta ancor più di quanto mi aspettassi.


Bellissime - e adatte ed evocative - le musiche, sia della sigla, sia di accompagnamento delle scene. Spettacolare la fotografia e le atmosfere. Come prima puntata, ho avuto l'impressione di un prodotto molto professionale, confezionato davvero bene, scritto e diretto con maestria. Gli attori sono davvero adatti ai loro personaggi. Di tutti ne avevo sempre avuto in mente un'immagine diversa, durante la lettura, anche se Jamie e Claire negli ultimi mesi hanno prepotentemente assunto i volti di Sam Heughan e Caitriona Balfe, anche sulle pagine scritte. Immagino che avverrà la stessa cosa anche per tutti gli altri.

Alcune scene, tipo quella del fantasma, di Claire che visita Castle Leoch nel "futuro", o l'ultima volta in cui Frank saluta Claire mentre legge sulla poltrona, sono state davvero molto intense, da brividi: giuro, ho davvero provato brividi in alcune scene.


Non c'è proprio nulla di cui io lettrice mi possa lamentare, rispetto a questo primo episodio.
L'unica cosa che  mi spiace abbastanza è che, non solo delle frasi in gaelico non ci capisco una cippa (a parte "slainte maith" che credo di aver individuato quando si fanno un goccetto), e pazienza... ma anche quando i personaggi parlano in inglese con il forte accento scozzese ho davvero tantissime difficoltà a seguirli, ne capisco davvero poco, senza ausili... E visto che Jamie parla con quell'accento, mi perdo principalmente lui.

sabato 2 agosto 2014

tre piccoli ospiti

L'altra sera ho trovato nel cortile, sotto la tettoia vicino all'orto, due piccoli ricci neonati, talmente piccoli che uno di loro aveva ancora gli occhietti chiusi. Mi è già capitato diverse volte in passato, di trovare ricci adulti, anzi, di solito è la mia cagnona che li trova e si mette ad abbaiare come una matta... Però così piccini non li avevo mai visti, e in effetti, a differenza di quelli adulti, non si appallottolavano neanche a riccio. Erano davvero indifesi. Credevo che la madre fosse da qualche parte, e che sarebbe poi venuta a recuperarseli, per cui non li ho toccati.

Il giorno dopo ero ancora in ferie, e, incuriosita, li ho controllati costantemente tutto il giorno. Ho scoperto che ce n'era anche un terzo, sbucato da qualche anfratto sotto la tettoia. Purtroppo ho continuato a non vedere traccia della madre, mentre questi poveri piccolini hanno continuato a stare in giro da soli, dove si trovavano la sera prima, muovendosi piano piano anche durante il giorno. Non si muovevano su grandi distanze, uno-due metri al massimo. Ero molto combattuta su cosa fare, ma li ho lasciati ancora lì sotto la tettoia, sperando che la madre sarebbe saltata fuori durante la sera, per andare a procurarsi il cibo. Peccato che nel frattempo durante la notte sia venuto un temporalone, per cui ero preoccupatissima per i piccoletti (anche se al riparo della tettoia, l'acqua era venuta di stravento).

Al risveglio, la mattina, mi sono fiondata fuori come prima cosa: grazie al cielo erano ancora vivi tutti e tre, e visto che di mamma-riccio continuava a non esserci traccia, ho deciso finalmente di raccoglierli in una scatola da scarpe e li ho portati al Centro di recupero degli animali selvatici, non troppo lontano da casa mia, dove spero che possano venire svezzati e curati a dovere.