sabato 28 gennaio 2017

meme libri 2016


Come d'abitudine, a inizio del nuovo anno arriva un post riepilogativo delle letture dell'anno precedente. Non che debba interessare a qualcuno in particolare, ma serve a me come punto della situazione.

Quanti libri hai letto nel 2016?
Quest'anno sono 69 (e grazie al caro Goodreads che mi dà una mano nel conteggio).

Quanti erano fiction e quanti no?
Almeno una quarantina erano fiction, titolo più titolo meno...

Il miglior libro letto?
Ne indico tre. Innanzitutto "L'usignolo" di Kristin Hannah e "Tutta la luce che non vediamo" di Anthony Doerr, entrambi, per coincidenza, ambientati negli anni della seconda guerra mondiale, in Francia. E poi ho apprezzato molto anche "Dentro soffia il vento" della giovane Francesca Diotallevi. Se dovessi indicare soltanto un titolo probabilmente direi "L'usignolo", perché è stato quello che mi ha tenuta sospesa sino alla fine.

E il più brutto?
Non mi è piaciuto "Una città o l'altra" di Bill Bryson, e infatti l'ho mollato dopo un paio di capitoli. E' stato deludente perché mi è sembrato pieno di lamentele basate su luoghi comuni, e questo mi ha stupito poiché ritenevo che Bryson, essendo uno scrittore di viaggio, fosse dotato di imparzialità e apertura mentale.

Quanti libri hai riletto?
Ho riletto "L'amuleto d'ambra" e "Il ritorno" della Gabaldon, per rinfrescarmi la memoria subito prima della serie televisiva (e poter valutare bene le differenze).

Quanti libri scritti da autori italiani?
16.

E quanti dei libri letti sono stati presi in biblioteca?
Nessuno.

Dei libri letti quanti erano ebook?
Rovescio la questione, 17 erano libri "di carta", il resto ebook.

Il libro più vecchio che hai letto?
Forse uno dei due romanzi di Sylvia Thorpe, ma non so di preciso se risale agli anni Sessanta o Settanta.

giovedì 26 gennaio 2017

la fanfara delle oche


Avete presente la favola del pifferaio magico di Hamelin, che incanta i bambini del villaggio con la musica del suo flauto e se li porta via, per punire la cittadinanza del mancato pagamento che gli spettava per aver ripulito il paesello dai topi?
L'immagine che viene in mente è quella di un tizio, vestito in modo più o meno stravagante, che suona il suo piffero mentre davanti a lui sfilano meccanicamente vari pargoli, con uno sguardo sognante e ipnotizzato, mentre lo seguono.



Si tratta di una fiaba, certo, ma non ho potuto fare a meno di riportarla ben chiara alla mente quando ho assistito a questa scena in un parco olandese, alcune estati fa.

Il parco di Hoge Veluwe è un'ampia area naturale recintata, di oltre 5000 ettari, all'interno della quale si trovano anche un importante museo d'arte (con opere di VanGogh, Picasso e moltri altri) e un centro didattico-espositivo sulla storia naturale/geologica della zona.

Ovviamente si deve lasciare l'auto fuori dal parco, ma nel biglietto d'ingresso è compreso l'utilizzo del bike-sharing, per cui si possono adoperare le efficientissime (e solide) biciclette bianche messe a disposizione dal parco per girarlo in lungo e in largo.
Oppure, come abbiamo fatto noi, per arrivare al museo, visitarlo per benino e poi svaccarci nel giardino circostante, brulicante di sculture, per riposarci un po'...



Ebbene, mentre eravamo lì che riprendevamo le forze, abbiamo assistito a questa scena che è stata davvero simpatica e tenera, anche se surreale. Due tizi in tenuta da banda musicale, con tanto di cilindro in testa e naso rosso da pagliaccio, suonavano la loro fanfara, mentre una quindicina di oche grigie marciavano a tempo, stando in fila quasi perfetta fra di loro.

Tutti i bambini che erano là guardavano rapiti la scena (anche noi eravamo affascinati!), mentre molti di loro si accodavano e seguivano il corteo.



Facendo un minimo di ricerca a posteriori, però ho scoperto che non si trattava di un'attrazione fissa del parco.
Abbiamo infatti avuto la fortuna di imbatterci in un'esibizione itinerante della Ganzen Fanfare.

giovedì 19 gennaio 2017

biscotti svedesi

I pepparkakor sono dei profumatissimi biscotti speziati svedesi allo zenzero e cannella. Probabilmente li avrete già visti anche nella Bottega svedese dell'Ikea.

La scatola ritratta nelle foto arriva però direttamente dalla Svezia, apprezzato souvenir della mia amica Giuly che ci è stata, facendosi un bel giro. Sulla confezione non c'è nemmeno mezza parola scritta in inglese, per cui non ho modo di capire niente sugli ingredienti, se non basandomi sulla foto dello zenzero e della cannella, così me li sto mangiando "al buio", ah ah :-)

Però in giro ho trovato la ricetta, così quando terminerò la scatola potrò correre ai ripari. O forse sarà meglio - viste le mie competenze culinarie - correre all'Ikea e comprarli là, sperando che siano buoni come quelli della scatola rossa.


Ingredienti:
- 520 gr. circa di farina
- 2 cucchiaini di zenzero macinato
- 1 cucchiaino di cannella macinata
- mezzo cucchiaino di chiodi di garofano macinati
- 2 cucchiaini di lievito per dolci
- 180 gr. di burro morbido
- 120 gr. di zucchero
- 50 gr. di zucchero semolato (chi mi spiega la differenza tra zucchero "semplice" e semolato?)
- 140 ml. di miele
- 180 ml. di acqua
- 1 cucchiaino di buccia d'arancia grattugiata

Scaldate l'acqua insieme al miele, lo zucchero e le spezie, e portate ad ebollizione.
Spegnete  il fuoco, aggiungete il burro a pezzetti e mescolate fino a che non sia del tutto fuso.
In una ciotola capiente, versate la farina e il lievito, mescolate e aggiungete a filo il composto al miele ancora caldo. Mescolate bene finché l'impasto è omogeneo, coprite e conservate in frigorifero per una notte.
Staccate dei pezzi di impasto e stendeteli su un piatto leggermente infarinato (più fate i biscotti sottili e più verranno croccanti). Ritagliate i biscotti con un tagliabiscotto e disponeteli su una teglia ricoperta da carta da forno.
Fate cuocere a 170° per una decina di minuti e lasciate raffreddare su una griglia.
Conservateli poi in una scatola (se non ve li siete mangiati tutti).


lunedì 16 gennaio 2017

every breath you take

Judith McNaught, Every breath you take, Ballantine Books, 2006

Gli ingredienti dei libri della McNaught sono sempre gli stessi: lui ricco e potente, lei giovane e tendenzialmente innocente, spesso c'è un cane fra i comprimari, e poi - immancabile - c'è il grande fraintendimento, un misunderstanding che tiene lontani i due protagonisti prima di arrivare al lieto fine.
E anche stavolta è così, ma per amore dei vecchi tempi (la McNaught è una fra le prime autrici romance che ho letto da ragazzina) avrei anche potuto passarci sopra e dare un voto più alto al libro, invece di attribuirgli tre stelline su cinque. Però non lo faccio, perché dopo una prima metà del libro che ho trovato molto buona, la seconda metà mi ha delusa.

A partire dai tempi della narrazione: la prima metà racconta lo svolgimento di due soli giorni nella vicenda, la seconda invece mette l'acceleratore e arriva quasi a tre anni dopo, in maniera poco armonica e sbilanciata.
Senza contare che il grande fraintendimento è davvero idiota e futile (sarebbe bastata una telefonata per evitarlo: è impossibile pensare che al giorno d'oggi, e anche nell'anno 2005 in cui è stato pubblicato il libro, due che stanno insieme per due giorni non si scambino i rispettivi numeri di cellulare) e trascinato troppo a lungo.

Sembra quasi che le due metà della storia siano state scritte da due mani diverse, o che la seconda metà sia stata scritta in maniera più sciolta giusto perché c'era bisogno di finire il libro. E nemmeno la parte thriller è ben amalgata col resto.

giovedì 12 gennaio 2017

il dinosauro dippy va in tour


Al Natural History Museum di Londra è in corso un radicale intervento sulla sala di ingresso principale, la Hintze Hall. Dippy, lo scheletro di dinosauro (in gesso) conosciuto da tutti i visitatori del museo, abbandonerà la sala dopo quasi 120 anni.

Al posto di Dippy verrà collocato lo scheletro (vero) di una balena azzurra, lungo più di 25 metri e pesante circa 4 tonnellate e mezza. La balena non è una new entry vera e propria, poiché era già esposta nel Natural History Museum, nell'ala dedicata agli animali marini. Venne trovata spiaggiata nel 1891 sulle coste irlandesi, e al momento non si sa ancora quale nomignolo le verrà dato.

Invece Dippy è una riproduzione fedele dello scheletro di diplodoco (una particolare specie di dinosauro) scoperto  nel 1898 nel parco di Yellowstone, negli Stati Uniti.


Venne esposto a partire dal 1905, e dal 1949 collocato nel prestigioso posto della Hintze Hall. Nel corso di un secolo è diventato una vera e propria mascotte per tutti i bambini (e non solo) che hanno visitato il museo.
Spostarlo non sarà una passeggiata. Lungo 21 metri e alto 4,25 metri, composto da 292 ossa, Dippy verrà smantellato pezzo a pezzo e impacchettato in dodici scatoloni. Ci vorrà circa un mese affinché il team dedicato a questo lavoro lo porti a termine.



Ma poi che fine farà Dippy? Dal 2018 al 2020 girerà il Regno Unito facendo diverse tappe espositive. Una volta terminato il tour, tornerà nel museo londinese, dove verrà studiata per lui una diversa collocazione. O magari tornerà nel suo posto d'onore, chissa?

Le tappe previste sono le seguenti:

- Febbraio - Maggio 2018: Dorset County Museum, Dorchester
- Maggio - Settembre 2018: Birmingham Museum and Art Gallery (UK)
- Settembre 2018 - Gennaio 2019: Ulster Museum, Belfast
- Gennaio - Maggio 2019: Kelvingrove Art Gallery & Museum, Glasgow
- Maggio - Ottobre 2019: Great North Museum: Hancock, Newcastle
- Ottobre 2019 - Gennaio 2020: The National Assembly for Wales, Cardiff
- Febbraio - Giugno 2020: Number One Riverside, Rochdale (Rochdale Borough Council)
- Giugno - Ottobre 2020: Norwich Cathedral



Per cui dal 5 gennaio sino a quest'estate la Hintze Hall verrà chiusa, per consentire lo smontaggio di Dippy e predisporre il nuovo allestimento. Per i visitatori, invece che da qui, gli ingressi al museo avverranno soltanto da Queen's Gate oppure da Exhibition Road.

E' davvero un peccato, soprattutto se avete in programma una visita a Londra in questa prima parte dell'anno, e non avete mai visitato il Natural History Museum.
Io ci sono stata un'unica volta (una visita veloce perché non avevo molto tempo), ma ricordo bene che la Hintze Hall è davvero stupefacente, una vera e propria cattedrale dedicata alle scienze naturali, un piccolo grande gioiello di architettura. Il fatto che resti chiusa per diversi mesi priva davvero i visitatori di una parte importante della visita.
Beh, meno male che hanno stabilito un termine indicativo per la riapertura, e trattandosi di un museo inglese e non di uno italiano, dovrebbe essere rispettato senza troppi ritardi.

martedì 10 gennaio 2017

considerazioni sui saldi

Rieccoci al solito rito collettivo dei saldi. Quest'anno lo guardo in maniera abbastanza distaccata: non c'è niente di particolare che mi serva, e preferisco tenermi da parte i soldini vista l'imminente fine del mio contratto di lavoro.

In ogni caso, ho fatto comunque un veloce giro di ricognizione, giusto per vedere se m'imbattevo in qualcosa di interessante, o in qualche "offerta" imperdibile.

Una cosa che trovo ridicola è che, già dai primissimi giorni, le merci soggette a saldo siano una parte molto limitata dell'assortimento. Tu entri in un negozio di abbigliamento, e vedi soltanto qualche scaffale sormontato dai cartelli colorati "in saldo". Per la maggior parte del locale è invece tutto un fiorire di "nuova collezione" qui e "nuova collezione" là. Ovviamente quest'ultima non è soggetta a sconti, nonostante in genere si tratti sempre di roba invernale (in questo periodo).

Quest'anno, ad esempio, Mango mi ha particolarmente delusa. Nel corso degli ultimi saldi (quelli estivi) ricordo che tutto l'assortimento era proposto al 50% già dal principio delle promozioni. Stavolta invece qualcosina è al 50%, ma molto di più soltanto al 30% o al 20%. Ben di più non è nemmeno scontato.
Mi sono imbattuta nell'assurdità di un giaccone che avevo comprato scontato al 30% durante il Black Friday: sono passata a controllare se adesso veniva proposto a metà prezzo (per curiosità), ma invece ho visto che era scontato solo al 25%. In pratica ho pagato di meno questo capo a novembre,  quando era appena uscito, di quanto non lo pagherei oggi, in pieni saldi!