giovedì 28 luglio 2011

stop agli sconti

Non ne ho ancora parlato qui sul blog, ma la scorsa settimana, dopo lunghi e annosi dibattiti, è stata approvata la cosiddetta legge Levi (votata sia alla Camera sia al Senato). Questa nuova simpatica norma, che sarà in vigore da settembre, stabilisce che lo sconto massimo che si potrà applicare sul prezzo di copertina è il 15 per cento. Gli editori - ma non i librai - potranno lanciare promozioni speciali con lo sconto del 20 per cento una volta l’anno, per 11 mesi. Ma assolutamente non a dicembre, mese in cui normalmente le librerie diventano luoghi affollati.
La norma vale anche per i canali di vendita on-line, per cui anche i vari IBS, BOL, Amazon e compagnia bella non potranno più applicare i fantastici sconti del 20-30% fatti sino ad ora.

La ratio della legge vorrebbe essere quella di difendere i piccoli librai dalle grandi catene di vendita, i piccoli editori da quelli grandi che possono permettersi campagne di sconti più aggressive.
Ora, io capisco le difficoltà dei piccoli librai, però è ovvio che da forte lettrice quale sono preferirei che non venisse imposto forzatamente un tetto massimo di sconto, anche su Internet, poi mi sembra assurdo!

Non credo che la strada giusta per difendere i piccoli sia quella di impedire ai grandi di applicare prezzi più bassi (dato che loro possono permetterselo), ma piuttosto di differenziare qualitativamente la loro offerta, magari di specializzarsi su determinati segmenti o aumentare il tipo di servizi offerti.
Ad esempio, abitando in una città ben fornita di librerie, io normalmente acquisto nelle grandi catene, dove possiedo le varie tessere e ottengo uno sconto dopo un certo numero di punti raccolti, oppure su Internet... ma a volte mi capita anche di comprare presso una piccola libreria che ha libri carini, illustrati o di importazione, o remainders, insieme ad agendine, oggettistica varia da cartoleria, che normalmente non troverei nelle grandi catene... ecco, questa è una libreria che vende cose un po' di nicchia e si è creata un suo pubblico, grazie al quale riesce a sopravvivere.

Più che bloccare lo sconto sui libri, bisognerebbe spingere più gente a comprarli, i libri! Invece di penalizzare chi già li compra (rendendo loro più difficile avere degli sconti), sarebbe opportuno allargare la platea degli acquirenti. E poi, scusate... i sostenitori di questa legge sottolineano che il libro non deve essere trattato alla stregua di un oggetto di consumo, ma come un bene culturale, con valore intrinseco, etc etc... ma com'è che nessuno sottolinea che i loro prezzi sono aumentati come dei veri e propri gioielli? Ormai un libro nuovo in edizione cartonata veleggia tranquillamente anche intorno ai 23-25 euro: a me sembra decisamente troppo!
Invece che limitare le percentuali di sconto, io proporrei di calmierare i prezzi... non sarebbe forse, questa, una bella idea?

E adesso che non si lamentino se il settore dei libri - prima o poi - finirà per essere "piratato" come la musica e i film (io da parte mia gliene do già fin troppi, di soldini, alle case editrici e ai librai... da ora in poi se riesco a risparmiarne un po' è meglio)

P.S. Fra l'altro - e questa cosa c'entra soltanto marginalmente col discorso sconti - ho appena scoperto che mentre l'IVA sui libri è del 4%, quella sugli stessi libri, ma in formato elettronico, è del 20%. Ma vi sembra sensato?

mercoledì 20 luglio 2011

primi giorni con l'e-reader

Ho l'e-reader da 5 giorni e per ora ne sono soddisfatissima. Salvo cataclismi imprevisti credo che questo mio giudizio rimarrà costante.
Sull'onda dell'entusiasmo negli ultimi giorni ho messo da parte i libri di carta e ho letto soltanto sul reader; praticamente mi son già fatta fuori due ebook, e mi sono portata l'aggeggino dappertutto: sulla metro, in pausa pranzo, in bagno, prima di andare a dormire...

Comunque credo che,passato questo primo periodo, mescolerò tranquillamente libro cartaceo e libro digitale e continuerò a leggerli entrambi; d'altronde non potrei fare altrimenti perché ho pile di arretrati di entrambe le categorie.
Inoltre io sono un po' maniaca, amo/venero il libro in quanto oggetto fisico, mi piace annusare il profumo delle pagine di un libro nuovo, mi piace sfogliarle con le dita, mi dispiace molto quando si rovina la copertina di un volume mentre lo si porta in borsa (almeno questa cosa da oggi in poi la risolverò, grazie all'e-reader). Sinceramente, non penso che un libro digitale possa dare queste sensazioni, almeno non ancora.
Invece per quanto riguarda il godimento della lettura, il mezzo su cui la si effettua è soltanto un tramite, quindi un romanzo letto in modalità classica piuttosto che in modalità digitale mi avvince alla stessa maniera. Sotto quest'aspetto non trovo alcuna differenza. Però, visto che ammetto il mio feticismo per l'oggetto-libro, so benissimo che il fatto di possedere un e-book reader non mi tratterrà dal continuare ad acquistare libri tradizionali - magari mi rallenterà soltanto un pochino, ma di certo non smetterò mai :D

opussino delle mie brame

Sono diventata una felice proprietaria di un e-book reader da ben cinque giorni: per la cronaca, un Cybook Opus blu, anzi azzurro.

Venerdì scorso son finalmente riuscita ad averlo, dopo settimane di attesa.
L'arrivo del mio piccolo "opussino" è stato un processo reso decisamente difficile dal negozio dove l'avevo ordinato.

Quando - dopo mesi - mi sono finalmente decisa all'acquisto, ero partita in quarta ed ero andata alla Feltrinelli di piazza CLN, dove il loro prezzo era più basso e dove ne avevano diversi in esposizione, pensando di poter tornare a casa subito col nuovo aggeggino. In realtà mi sbagliavo perché i modelli esposti erano soltanto da esposizione, per l'appunto, e in magazzino non ne avevano più. Nessun problema, mi fa la commessa (che in quel momento avevo ritenuto taaanto gentile), te lo posso aggiungere agli ordini già in corso e nel giro di dieci giorni arriva. Avevo quindi lasciato i 50 euro di acconto richiesti e avevo cominciato ad attendere l'sms di notifica di arrivo.

Passano due settimane e non arriva nulla. Nel frattempo io mi ero portata avanti comprando l'adattatore per ricaricare la batteria, la scheda di memoria aggiuntiva. Inutile dire che fremevo...
Dopo una quindicina di giorni ripasso alla Feltrinelli e ribecco la stessa commessa: le chiedo notizie sullo stato dell'ordine e lei mi dice di ripassare verso giovedi, che è il giorno infrasettimanale in cui di solito passano le consegne. Ok, ripasso.
Richiedo nuovamente lumi alla commessa di turno il giovedì, la quale mi rimanda con fare stizzoso e saputello a una collega del piano di sotto, e mi suggerisce che se non sono soddisfatta dei tempi di attesa posso sempre annullare l'ordine (ecco brava, guarda un po'... se non me lo dicevi te non mi sarebbe MAI balenata in testa quest'idea!); quando faccio presente che la prima commessa mi aveva stimato un tempo di consegna di dieci giorni, la collega del piano di sotto mi dice sconsolata "eh bè, in realtà, non è PROPRIO così..." Ok, bene, almeno lei è stata sincera - peccato che la sua collega taaanto gentile non lo sia stata e mi abbia raccontato una mega-balla.

Comunque a questo punto ero sufficientemente inviperita con la Feltrinelli, vuoi per i tempi di attesa che mi stava facendo penare (a 'sto punto diventava improbabile averlo prima delle ferie), ma soprattutto ancora di più per l'atteggiamento stronzissimo delle sue commesse (che non era la prima volta che notavo).
Sono passata a vedere se alla FNAC avevano disponibilità immediata di quell'e-book reader, o se anche da loro bisognava ordinarlo. C'era, anche se costava 20 euro di più e il colore era diverso, ma a questo punto non mi interessava granché: lo volevo, punto e basta.
(è singolare pensare che, due mesi dopo essermi incazzata con la FNAC, adesso sia proprio la FNAC che mi ha dato soddisfazione XD)

Il giorno dopo (venerdi, of course), fogli alla mano sono passata alla Feltrinelli ad annullare l'ordine, farmi ridare l'anticipo, sono entrata alla FNAC e nel giro di dieci minuti avevo l'aggeggino fra le mani. Se avessi atteso la Feltrinelli sarei ancora qui ad aspettarlo adesso!

Più tardi vi racconto l'esperienza di lettura di questi primi giorni...

venerdì 15 luglio 2011

la profezia d'Avignone

"La profezia d'Avignone" è una mini-serie televisiva francese del 2007, in 8 puntate, di genere thriller-esoterico. Me l'ha passata un'amica e confesso di averla guardata soprattutto sulla scia della mini-vacanza appena fatta in Provenza, per vedere se era stata davvero girata ad Avignone e nel Palazzo dei Papi. Da quello che mi è parso di capire, direi proprio di sì, anche se gli scorci paesaggistici sono in numero abbastanza limitato e le inquadrature dei monumenti vengono spesso riproposte.

La storia è ispirata ad una leggenda sul Papa Giovanni XXII (che nel XIV secolo avrebbe trovato un documento che prediceva il futuro fino all'anno 4000) e ambientato ai giorni nostri.
In una notte di luna piena una sfera misteriosa esce dalla bocca di una gargoille del Palazzo dei Papi e cade ai piedi di un sorvegliante notturno, il quale muore subito dopo misteriosamente in un incidente. Su questo indaga l'agenzia di sicurezza europea. Appena qualche ora più tardi durante degli scavi archeologici, un muro di una corte interna del Palazzo dei Papi crolla sulla giovane Estelle Esperanza, vice-direttrice del palazzo, la quale viene salvata da Olivier Royal, supervisore del cantiere. Il crollo inverosibilmente porta alla luce una incredibile finestra rosa dalla quale si sprigiona luce. Il nonno di Estelle, Louis, vede in questo episodio l'inizio della rivelazione attesa per tutta la vita, la cosiddetta "profezia di Avignone" che predice il futuro del mondo.
Estelle comincia allora una ricerca che durerà ventinove giorni, il tempo di un ciclo lunare, durante il quale si succedono morti e incidenti misteriosi ad opera dei Fratelli di Giuda, una antichissima confraternita internazionale con ramificazioni in tutto il mondo...

Le riprese sono state fatte in luoghi affascinanti e suggestivi: ad esempio la tenuta di Henri Esperanza è davvero una magione stupenda, mentre il panorama dal salotto della casa del padre di Estelle è veramente uno spettacolo :-) Sono luoghi che sembrano usciti dalle pagine delle riviste sul French country style.

Man mano che mi guardavo gli episodi, poi, non ho potuto fare a meno di notare quante similitudini questa mini-serie presenti con il telefilm "Alias":
- la giovane protagonista è una sorta di "predestinata";
- la presenza di un giovane agente/poliziotto che affianca la protagonista, che prima sembra fare il doppio-gioco, poi invece sembra che sia un falso doppio-gioco... insomma un continuo cambio di carte in tavola, mmhh...
- servizi segreti buoni e cattivi, con ramificazioni in tutto il mondo;
-la madre della protagonista che appartiene ai "cattivi", e che si scopre non essere veramente morta (come invece si credeva);
- la sorellina più giovane, di cui la protagonista non aveva mai immaginato l'esistenza;
- riferimenti e indizi nascosti in quartine rinascimentali (di Nostradamus in questo telefilm, del fantomatico Rambaldi in Alias).

Il telefilm è caruccio e si fa guardare, anche se trovo che crolli alquanto nell'ultima puntata, perché secondo me finisce in maniera abbastanza facilona; gli ultimi dieci minuti poi mi sono sembrati una sagra dell'assurdo-miracoloso-pietoso (nel senso che fan pietà :-).
La vera identità del gran cancelliere dei Fratelli di Giuda l'avevo intuita da un pezzo, ma anche questa figura - rivelata solo alla fine - viene velocemente liquidata. Mi ha invece sorpresa la vera identità della bambina col vestitino rosso.
Non ho capito che fine fanno i vari Fratelli di Giuda sparsi per il mondo (suppongo che rimangano tranquilli e indisturbati), e non ho capito nemmeno a cosa servivano diversi personaggi, che invece avevo immaginato potessero avere un ruolo più rilevante (in primis, la sorellina di Estelle).
Ma vabbè, a parte un po' di intrecci affrettati o rimasti in sospeso, direi che questa serie si può comunque guardare: non è un capolavoro ma è abbastanza carina. Poi ho trovato davvero bellina la musica della sigla iniziale, molto epica...

mercoledì 13 luglio 2011

vespini riuniti

Vespitalia 150 - raduno delle Vespe da tutta Europa
(Torino, 30 giugno - 3 luglio 2011)