venerdì 29 ottobre 2010

fantasy in death

Amo questa serie alla follia, ma confesso che ormai mi perdo. Senza l'ausilio della lista con tutto l'ordine dei titoli non mi ricorderei più a che punto siamo arrivati. Fantasy è il numero 31 della serie In Death. O perlomeno è il trentunesimo nella "mia" lista, perché poi dipende da come si sceglie di numerare e considerare i racconti contenuti nelle antologie.


In questo titolo il gioco e la realtà virtuale vengono interrotti in maniera tagliente (letteralmente) dall'omicidio - apparentemente inspiegabile - di Bart, un giovane programmatore, che aveva messo in piedi, con 3 amici, una promettente e ben avviata società di computer e VR games. La loro ultima invenzione, ancora in fase di sviluppo, è un'applicazione di realtà virtuale che trasporta il giocatore in un mondo virtuale talmente fantastico e sfaccettato da diventare "realmente" letale.
Anche Eve Dallas si trova in difficoltà a cercare di capire come "l'inspiegabile" può essersi concretizzato. E anch'io ho fatto un po' fatica a star dietro alle spiegazioni scaturite dall'infaticabile J.D. Robb, però vabbè, alla fine ci stiamo...
Al fondo della storia c'è un momento in cui Eve capisce cosa vuol dire "stare dall'altra parte" perché Roarke viene ferito - ecco, magari la Robb poteva ampliare un pochino questa parte e renderla un po' più forte... non per augurare nulla al nostro Roarke (SIA BEN CHIARO!), ma magari in uno dei prossimi libri potrebbe sviluppare un po' meglio un intreccio di questo tipo, chissà...

Ah, e tra pochissimi giorni esce il libro nr. 32, Indulgence in death...

mercoledì 27 ottobre 2010

un abbraccio avvolgente

L'ho ricevuto via posta elettronica, ma è troppo carino per non condividerlo anche qui :)

Come abbracciare un bebè - istruzioni
1. Primo: trovare il bebè


2. Secondo: assicurarsi che l'oggetto che hai trovato sia realmente un bebè, usando tecniche olfattive classiche


3. Terzo: è necessario accomodare il bebè prima di iniziare il processo di abbraccio


4. Quarto: semplicemente accomoda le tue zampe intorno al bebè e preparati per un possible close-up

5. Finalmente, se c'è una macchina fotografica presente, devi eseguire il difficile e soggetto a copyright "abbraccio_sorriso e posa" per ottenere la foto migliore

giovedì 14 ottobre 2010

the chalice well

Eccovi adesso un post leggermente "enciclopedico": vi parlerò (grazie alla brochure, che non ho buttato via:) di un posto ricco di atmosfera e di leggenda, visitato quest'estate a Glastonbury, in Inghilterra.
Il Chalice Well (Pozzo del Calice) è un luogo senza tempo, sacro ed eterno, ricco di leggenda, simbolismo e atmosfera. E' un giardino che permette di rilassarsi e rigenerarsi in mezzo ai fiori, alla vegetazione, ai suoni lenitivi dell'acqua che scorre.
Quando si entra nei giardini di Chalice Well, passeggiando sul vialetto pavimentato con ciottoli, sotto gli archi di piante che si intrecciano intorno alla pergola di quercia, si può dimenticare per un attimo il trambusto del mondo circostante. Si seguono le tracce degli antichi, poiché questo luogo è meta di pellegrinaggi da millenni.

Il nome di questo luogo (così come quello della collina che sorge proprio nelle immediate vicinanze del giardino) è collegato alle leggende cristiane e arturiane che proliferano a Glastonbury. Secondo la leggenda, Giuseppe di Arimatea, prozio di Gesù, avrebbe portato ad Avalon il Calice dell'Ultima Cena (il famoso Santo Graal), e lo avrebbe depositato sotto la collina sacra, da dove è scaturita la sorgente sanguinante. Quindi, secondo la tradizione, il Calice è il recipiente che contiene l'essenza consacrata - e Chalice Well e i suoi giardini sono essi stessi un recipiente per l'elisir vivificante della terra madre, Gaia, sotto forma delle acque che sgorgano qui.

La sorgente di Chalice Well ha la sua origine naturale qui, proprio in un pozzo di pietra che si stima abbia oltre 800 anni.

Il coperchio del pozzo è fatto di quercia inglese, ed è sormontato da un simbolo in ferro battuto - detto "vescica piscis", che ricorre in molte delle decorazioni dei giardini. Questo simbolo è molto antico: i due cerchi che si intrecciano sono universali, e rappresentano l'unione del cielo e della terra, dello spirito e della materia, del conscio e dell'inconscio, del maschile e del femminile. Le stesse proporzioni si ritrovano nel disegno delle antiche località sacre e nelle cattedrali medievali, e si riflettono a loro volta nelle armonie e nelle proporzioni trovate in natura.

L'acqua di Chalice Well è pura ed è ricca di ferro, tanto che la sua corrente lascia un colore rossiccio (per questo motivo è conosciuta anche come la sorgente sanguinante), sgorga a una temperatura costante di 11°, ha un sapore decisamente particolare ma è ritenuta estremamente curativa. Il potere curativo consiste nella forza sottile, vibrante, che rilascia quando emerge dal sottosuolo ed interagisce con le forze della terra, dell'aria e della luce in superficie. Molti visitatori hanno sentito che le energie della terra intorno a Glastonbury sono molto potenti, e la forza vitale del pianeta è spesso evidente in questi luoghi.


Nel giardino ci sono tre alberi sacri di spine (holy thorns) - secondo la leggenda, discenderebbero dall'albero originale che germogliò miracolosamente dal bastone pastorale di Giuseppe d'Arimatea durante la sua visita a Glastonbury. L'albero è molto speciale perché fiorisce durante i periodi più importanti del calendario cristiano, Natale e Pasqua.

mercoledì 13 ottobre 2010

teppisti allo stadio

Per puro caso ieri sera avevo la televisione sintonizzata sul primo canale Rai, dove entro pochi minuti sarebbe cominciata la partita di calcio Italia-Serbia. Di solito non guardo mai il calcio, ma per caso ieri sera il canale è rimasto sintonizzato lì, mentre sparecchiavo la tavola. E così sono stata catturata da quello che stava succedendo e sono rimasta lì basita a guardare quel bello "spettacolo" per oltre mezzora, ben oltre quanto avessi intenzione...
Sono rimasta interdetta nel rendermi conto che mentre una persona normale o una famigliola non può nemmeno entrare allo stadio con una bottiglietta d'acqua o un ombrello - e viene schedato nemmeno fosse il ricercato numero uno dell'FBI - tutta 'sta gente ha potuto tranquillamente entrare, con tutto l'armamentario di spranghe e fumogeni al seguito, nonostante si sapesse di che pasta erano fatti.
Sono rimasta interdetta nel rendermi conto che tutta 'sta polizia schierata in assetto anti-sommossa non ha praticamente quasi fatto alcun gesto nei confronti di questi bellimbusti, mentre succede fin troppo spesso che carichino i ragazzi che manifestano contro la Gelmini, o i terremotati dell'Aquila che vanno in piazza davanti a Montecitorio (come accadde a luglio, vi ricordate?).

sabato 9 ottobre 2010

abbraccia il mondo


Mi rendo conto che è da bambini, ma da oggi questo cuscino "Hugg-a-Planet" è mio...
Mi piace tantissimo XD

venerdì 1 ottobre 2010

love letters

Le premesse affinché questo libro mi piacesse tanto-tantissimo c'erano tutte: lei un'amante dei libri, lui un affascinante irlandese, e poi la location nella campagna inglese, guarda caso anche nei pressi di dove ero passata durante l'estate. La trama sulla quarta di copertina mi aveva davvero fatto tante promesse. (E poi, anche se non influente sulla lettura, la bella copertina - 'che nelle edizioni UK della Fforde sono sempre tanto carucce).

Invece questo libro non mi ha soddisfatta del tutto, tanto che la lettura (soprattutto nella prima metà) è andata molto a rilento. Credo che in buona parte la colpa sia da attribuire proprio a Laura e Dermot, ovvero i due protagonisti. Lei è un'insicura all'ennesima potenza per TUTTO il libro, e probabilmente vi ho trovato sin troppi dei miei dubbi e delle mie insicurezze per poterla apprezzare... Lui invece l'ho trovato simpatico soltanto in poche occasioni, ma per la maggior parte del tempo mi è sembrato cordialmente detestabile, con la sua immagine di "bello e maledetto" e con il suo comportamento da orso eremita.
Insomma due figure che con me hanno avuto un successone :-)
Almeno la campagna inglese però non mi ha delusa!