lunedì 19 agosto 2013

senza trucco

Nadia Tadioli - Senza Trucco. Cosa c'è , davvero, nei cosmetici che usiamo ogni giorno
Stampa Alternativa - Nuovi equilibri

Ci spalmiamo la faccia di creme agli isoflavoni della soia e ai polifenoli dell’uva per combattere ossidazione e radicali liberi e nutriamo una passione smodata per l’acido ialuronico e il collagene. A volte però leggere gli ingredienti dei prodotti è un’esperienza ardua.
Etichette alla mano, ecco un manuale sintetico e semplice, per scoprire i principali ingredienti di creme, saponi e bagnoschiuma, soprattutto quelli su cui si concentrano critiche e sospetti.
Non mancano i capitoli dedicati alla cosmesi naturale: uno all’aromaterapia – con un essenziale e pratico vademecum delle principali essenze e delle relative proprietà – un altro agli oli, per impararne composizione, uso e conservazione.

Terminato di leggere questo interessante libricciuolo (ma anche mentre lo stavo leggendo) mi sono passata in rassegna gran parte dei vasetti/flaconcini di creme, shampoo, bagnoschiuma e quant'altro avessi per casa, per controllarne l'INCI. Avete presente quella lista di ingredienti, scritta  sempre molto in piccolo, che si trova sui flaconi? Ecco, quella è l'INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). Alla fine, se avessi dato retta a ciò che avevo appena letto - e di cui non ho ragione particolare di dubitare, tut'altro - avrei dovuto buttare via quasi tutto. Non ho trovato nemmeno un prodotto che non avesse, tra gli ingredienti, almeno un componente a rischio di rilascio di sostanze cancerogene, di formaldeide, etc... soprattutto fra i conservanti. Ad esempio, l'acqua distillata di rose della Roberts contiene il conservante 2-bromo-2-nitropropane-1,3-diol, che pare possa essere cancerogeno; tutte le creme idratanti per il corpo che ho (esclusa una della Perlier) contengono quantità più che rilevanti di paraffina liquida, che deriva dagli idrocarburi ed è potenzialmente dannosa anche lei; il bagnoschiuma con olio idratante Neutro Roberts (spacciato come morbido e naturale) contiene il conservante imidazolidinyl urea, che sembra potenzialmente tossico, senza contare i vari Peg e tensioattivi vari presenti in shampoo e saponi. 

Che faccio? Prendo tutto e butto via in blocco, oppure continuo così come ho fatto sino ad ora, beatamente inconsapevole di quello che c'è nei prodotti che adopero ogni giorno? Magari opto per una via di mezzo. Mi tengo i prodotti che ho già in casa e li uso, terminando il contenuto del flacone; però da ora in poi, per i nuovi acquisti, invece di fermarmi al packaging tanto carino e al prezzo conveniente, mi metterò a leggere con maggiore attenzione (e sicuramente maggiore consapevolezza) anche l'etichetta con l'INCI sul retro, e a scegliere in base a quello.