giovedì 26 febbraio 2015

un paese che muore


Il colpo d'occhio è di quelli che non si scordano tanto facilmente.
Vecchi edifici e un campanile svettante si fondono con un promontorio roccioso, rossastro, terroso, attaccato nella parte bassa dal verde della vegetazione. Un brutto ponte moderno in cemento armato collega questa visione con il nostro punto di osservazione.
E' un panorama inconsueto, sembra una fusione di due fogli lucidi: il grand canyon americano che si interseca con una boscaglia verde.

Si tratta di Civita di Bagnoregio, parte antica del borgo laziale di Bagnoregio, un paese "che muore".  Geologicamente parlando, la zona in cui si trova Civita è composta prevalentemente di tufo e di argilla, ed è molto soggetta a frane ed lenti fenomeni di erosione. Il borgo antico ha conosciuto fenomeni di spopolamento già a partire dal Settecento, quando alcuni terremoti isolarono il promontorio dal resto dell'abitato di Bagnoregio, ma è soprattutto nel corso del Novecento che Civita si è progressivamente svuotata, sino ad essere quasi del tutto abbandonata (sembra che vi siano residenti soltanto una decina di persone).

Ormai è una specie di museo a cielo aperto, frequentata però da moltissimi turisti. Per arrivarci abbiamo lasciato l'auto a Bagnoregio (e trovare parcheggio non è stata un'impresa facile, trattandosi di una domenica tardo-primaverile), e poi abbiamo scarpinato a piedi per un chilometro abbondante, fino ad arrivare al ponte, unico modo per raggiungere Civita. La passeggiata non è particolarmente indicata per chi ha carrozzine con bambini, oppure persone anziane al seguito, però una volta varcata la porta d'ingresso del borgo ci si trova davvero riportati indietro in un'atmosfera senza tempo, triste e fiera insieme, magica e toccante.

mercoledì 25 febbraio 2015

meme libri 2014

Con ritardo mostruoso compilo il meme relativo alle mie letture dell'anno passato.

Quanti libri hai letto nel 2014?
71, secondo il conteggio della Reading challenge di Goodreads, e quindi sono un pochino scesa rispetto all'anno scorso (ma in parte perché mi sono cimentata con volumi più lunghi).

Quanti erano fiction e quanti no?
13 non erano fiction, ma libri di viaggi e di storia, principalmente. Tutti gli altri titoli erano narrativa.

Quanti scrittori e quante scrittrici?
Circa 30 scrittrici e 13 scrittori.

Il miglior libro letto?
Alcuni titoli della saga di "Outlander", poi "Il gioco dell'inganno" e "Giocare d'azzardo".

E il più brutto?
Due romanzi della Balogh e della Kleypas (che stranamente mi piacciono sempre molto, e invece qui sono state deludenti), poi il soporifero "Perduti tra le pagine" della Oggero. Ma il libro che ho sopportato di meno, in assoluto, è stato "Parigi è un lungo tramonto" di Michele Monina, uno pseudo libro di viaggio dove l'autore divaga, divaga, divaga, e continua a menarcela con considerazioni e preferenze personali. Ma se Parigi e i parigini (ma forse tutti i francesi...) non gli piacciono (cosa che dice chiaro e tondo), avrebbe potuto risparmiarci l'agonia di questo libro!

Quanti libri hai riletto?
Ho riletto "La straniera" della Gabaldon, che avevo letto nel 2003. Dato che sapevo che durante l'estate sarebbe uscito il telefilm, in primavera ho pensato di rileggere il libro per rinfrescarmi la memoria, ed essere in grado di giudicare la serie TV. Ho finito per divorarmi tutta la serie (13 libri + short stories recuperate qua e là) entro ottobre.

I libri più letti dello stesso autore quest'anno?
Ovviamente la Gabaldon, di cui come dicevo prima mi sono fatta tutta la serie di Outlander.

Quanti libri scritti da autori italiani?
17

E quanti dei libri letti sono stati presi in biblioteca?
Solo uno, mi pare.

Dei libri letti quanti erano ebook?
Circa una trentina.

giovedì 19 febbraio 2015

ci sono

Ci sono. Non sono sparita. Ma non riesco più a trovare il tempo per scrivere due righe su queste pagine, mannaggia... Cercherò di provvedere al più presto.