giovedì 26 dicembre 2013

blackmoore

Julianne Donaldson, Blackmoore
Shadow Mountain Publishing

Inghilterra, 1820.
Kate Worthington ha trascorso gran parte della sua adolescenza con i suoi migliori amici Henry e Sylvia Delafield, fratello e sorella che vivono poco lontano dalla sua residenza. La famiglia di Kate non è fra le più serene: fra i suoi genitori non c'è mai stato amore, la madre è sempre sull'orlo di provocare qualche scandalo flirtando in maniera vergognosa con qualsiasi gentiluomo, le sorelle tendono a seguire l'esempio materno piuttosto che l'indole avventurosa - ma onesta ed innocente - di Kate. Soltanto un fratellino minore e la gatta Cora costituiscono per lei dei veri affetti nella cerchia familiare.

Henry e Sylvia sono perciò delle figure fondamentali nella vita di Kate, e soprattutto negli anni dell'adolescenza il rapporto con Henry, maggiore di lei di tre anni, si fa più solido, sfaccettato, intimo e profondo. Nei mesi estivi i due fratelli hanno sempre trascorso le vacanze a Blackmoore, la tenuta del nonno, racchiusa fra le brughiere dello Yorkshire e la Robin Hood's Bay, affacciata sul mare del Nord, ma alla giovane Kate non è mai stato permesso di andare con loro. Ci ha però fantasticato e sognato sopra a lungo, grazie anche a un modellino del maniero realizzato per lei da Henry. E finalmente, a 18 anni arriva infine per lei la possibilità di andare a Blackmoore, invitata da Henry.

Kate ha deciso che non si sposerà mai (e se ne spiegassi adesso il motivo, rovinerei la sorpresa della lettura, perché la motivazione emerge al fondo di vari flashback che punteggiano la narrazione), e ha invece intenzione di fuggire dalla gabbia familiare accettando l'invito di una zia ad accompagnarla in India.
Sua madre acconsente a lasciarla andare soltanto se riuscirà ad avere - e rifiutare (visto che Kate insiste nel non volersi sposare) - tre proposte di matrimonio. Per mantenere la sua parte dell'accordo, Kate tenta di ottenere le tre offerte richiestele a Blackmoore, ma i suoi piani non andranno come previsto.

Intenso ed emozionante. Non riesco a descrivere pienamente la bellezza di questo libro senza spoiler e senza rovinare la sorpresa della lettura. Le motivazioni di Kate, che inizialmente possono sembrare egoiste ed infantili, sono invece supportate da una ragione (che si scopre leggendo) e da un profondo spirito di sacrificio, derivante proprio dal suo amore per Henry. Un amore "vero" proprio perché mira alla felicità dell'altro, e non alla semplice brama di possederlo. Lo stesso amore che anche Henry nutre (e ha sempre nutrito) per Kate, tanto da essere disposto a lasciarle dispiegare le proprie ali e realizzare il proprio sogno, anche se questo significherà starle lontano.
Le scene fra Henry e Kate sono fra le più tenere, toccanti, profonde e ad appassionate che abbia letto, negli ultimi tempi, pur restando nei limiti della cosiddetta proprietà. Non c'è nulla di spinto, solo sfioramenti di mani, carezze, e un paio di semplici baci verso la fine.
(p.s. questo libro, almeno per ora, non esiste in edizione italiana)