giovedì 31 dicembre 2009

calendario fangtasia

L'anno è agli sgoccioli e normalmente si pensa ad appendere al muro il calendario nuovo. Ecco, io faccio il bastian contrario e pubblico alcune immagini del calendario di True Blood dell'anno che sta terminando (non son riuscita però a trovare tutti i mesi...)
Buona fine e buon principio ;-)



lunedì 28 dicembre 2009

odissea dal veterinario

Sono stravolta: sono appena tornata dal veterinario, dove ho portato la pelosona per la vaccinazione annuale. E' sempre un'odissea, un calvario che mi eviterei volentieri. Se la prossima volta il veterinario venisse a casa, sarei disposta a pagarlo profumatamente per il disturbo. TUTTO pur di evitarmi di dover di nuovo caricare in macchina la Bestia!
E meno male che non ero da sola, ho chiesto a mio padre di accompagnarmi per aiutarmi: siamo tornati a casa lui con il polso graffiato ed insanguinato, io con un dolore allucinante alla chiappa dovuto a uno stiramento. Questo perché quella cagna - che io solitamente adoro - in macchina si trasforma in un demonio. Lei non è abituata ad uscire, d'accordo, e già tenerla al guinzaglio è un'odissea, ma sul sedile posteriore sembrava un essere infernale.

All'andata io ho guidato e mio padre la teneva, e lei si dimenava a più non posso e infilava la testa e il collo fra le cinture di sicurezza di me che stavo guidando: ho dovuto toglierle per evitare che si strozzasse. E al ritorno ho pensato "sto io dietro con lei, 'che mio padre non è capace...", e ho fatto guidare lui. Allucinante! Penso che se fossi stata cinque minuti nella galleria del vento ne sarei uscita meglio: la cara cagnolona ha continuato a dimenarsi come se fosse stata posseduta, a ficcare la testa fra poggiatesta e soffitto dell'abitacolo, fra le cinture, poi mi è passata intorno al collo più volte, e si è sistemata bella bella sulla cappelliera (ora, si tratta di un pastore tedesco di 25 chili, non di un pinscher... quindi immaginatevi la scena!), e poi dopo venti secondi è di nuovo sgusciata via. A un certo punto ho chiuso gli occhi, in parte per proteggerli e in parte perché non sapevo più che cosa fare. Poi per fortuna siamo arrivati a casa, abbiamo parcheggiato in cortile e ho fatto uscire l'indemoniata...
Tutto questo quando invece durante la visita è stata brava come un angelo: si è fatta palpeggiare, auscultare, guardare i denti e le orecchie senza battere ciglio, e ha anche leccato le mani al veterinario, e non ha detto bé neanche quando è arrivata la siringa... due personalità in una sola pelliccia...

una passeggiata nella roma antica


Alberto Angela, Una giornata nell'antica Roma.
Io adoro quest’uomo! Alberto Angela con questo libro riesce a farmi provare la sensazione di trovarmi nella Roma di Traiano, in una giornata qualsiasi dell’anno 115 d.C. La narrazione comincia al principio di un’ipotetica giornata, e attraverso ciascun capitolo viene trattato un determinato tema: la struttura di una domus piuttosto che di un’insula, l’abbigliamento, il cibo, la vita (e la morte) dei gladiatori nel Colosseo, la schiavitù, le terme e i bagni pubblici, la giustizia, i costumi sessuali. Inframezzate nel discorso vengono evidenziate alcune curiosità, come ad esempio i modi per misurare il tempo e i numeri, le festività e le divinità, il sistema monetario.
Il filo del discorso scorre in maniera molto fluida: durante la lettura ci sembra quasi di assistere a uno dei classici documentari in stile Angela, dove il conduttore – in questo caso scrittore – ci guida e ci porta insieme a lui a vedere e scoprire l’oggetto di studio, in maniera lieve ma professionale, rigorosa e precisa (e questa sensazione è confermata dall’uso frequente della prima persona plurale, quasi a voler rendere esplicita la nostra presenza nella scena descritta, come dei novelli Dante accompagnati dal loro Virgilio).
Diventiamo consapevoli che molti dei nostri oggetti e delle nostre usanze hanno radici romane, ed esistevano già all’epoca, spesso con il medesimo aspetto. Apprendiamo poi con stupore che anche i principali problemi della Roma imperiale sono pressoché rimasti immutati nel corso di duemila anni: il traffico, il caos e il rumore delle strade, il tempo impiegato negli spostamenti, la sporcizia delle città, i prezzi elevati delle case, l’immigrazione e la mancanza di sicurezza. Sorprendente, vero? E anche preoccupante, perché sembra voler significare che a questi problemi non si troverà mai rimedio, se non ci si è riusciti in così tanto tempo, e che i vizi umani restano sempre gli stessi...

martedì 22 dicembre 2009

disagi gelati


Davvero io non capisco. A sentire i toni catastrofici dei media in questi ultimi 2-3 giorni bastano due dita di neve per mandare in tilt l'intero sistema delle infrastrutture e dei trasporti. Due dita... non 20-30 cm, ma molto meno. E a sentire i racconti in giro non si tratta di semplici storie spacciate dalla tv e dai giornali, ma di ritardi e annullamenti reali di treni, aerei, etc... che si verificano davvero.
A me sembra che qualcosa non quadri. Non mi pare possibile che siamo messi così! Mio padre mi racconta che ai "suoi tempi" il treno in Valsusa - valle alpina e come tale normalmente soggetta a neve durante l'inverno - ha sempre viaggiato, anche durante la stagione fredda. Prima di bloccarsi del tutto doveva venirne un bel po', di neve.
Adesso invece l'avanzatissima tecnologia elettronica va in tilt al primo gelo, e l'infrastruttura di rete viene lasciata un po' ad autogestirsi...
Qui in città la stessa metropolitana, che trovandosi a scorrere nel sottosuolo non dovrebbe essere interessata dalla neve, ieri mattina si è interrotta un bel po' di volte (anche lei suppongo a causa dell'elettronica), e addirittura i varchi elettronici erano un po' ciucchi e non volevano far passare il mio abbonamento, perché non riuscivano a rilevare il microchip.
Per non parlare delle auto diesel e di quelle con centralina elettronica, soggettissime anch'esse a stop forzati, con questo clima artico.

mercoledì 16 dicembre 2009

avvio di giornata

Applauso numero uno a quello Schumacher del volante che stamattina, mentre io sbucavo timidamente col muso della macchina dal cancello, entrava agli 80 all'ora tagliando il raggio della curva! Mentre inchiodavo di brutto mi è passata davanti agli occhi la scena di metà auto fracassata senza che io avessi fatto assolutamente nulla.
Applauso numero due a quell'altra stordita che, cinquecento metri dopo, ha pensato bene di fermarsi nella stradina stretta a due corsie per scambiare quattro chiacchiere con la guidatrice dell'auto che veniva nell'altro senso, e che ha ancora avuto il coraggio di farmi i gestacci nel retrovisore dopo che io le ho suonato il clacson.
Sarò io ad essere particolarmente insofferente al mattino, oppure anche gli altri possessori di patente sono messi bene???

martedì 15 dicembre 2009

il generale inverno

Il gelo è arrivato davvero. Quello che si percepisce se mi sono dimenticata di mettere almeno 40 denari di collant sotto ai pantaloni, che penetra nonostante il berrettone di lana verde pisello e il giaccone da eschimese, e che la sera costringe a usare il raschietto per ripulire il parabrezza dell'auto (e nonostante questo si continua a vedere sempre tutto dietro una patina bianca, con 'sti vetri Fiat).

domenica 13 dicembre 2009

once


Un piccolo film irlandese indipendente, Once è la storia di due spiriti affini che si incontrano per caso nelle strade di Dublino, tra Grafton Street e i bordi del St. Stephen's Green. Lui è un musicista di strada che lavora nella bottega di riparazione aspirapolveri del padre, lei una ragazza madre che arriva dalla Repubblica Ceca: uniti dalla passione per la musica i due iniziano a raccontarsi, conoscersi e aprirsi fino a toccarsi (nell'anima) attraverso i testi delle canzoni. Le loro esistenze e i loro talenti si intrecciano, e si spronano a vicenda a realizzare quello che sino a quel momento avevano soltanto osato sognare. Queste due persone giungono a una perfetta unione creativa-musicale, e a una sorta di disperata affinità elettiva che resta sospesa senza sfociare nella fisicità, nonostante il comune desiderio di entrambi. Entrambi sono consapevoli di avere un destino diverso, che dovranno cercare di seguire. "Once, una volta sola passa il vero amore, ma loro non lo fermano."


Il film narra una storia molto semplice, e lo fa in maniera altrettanto disarmante, attraverso la musica e le canzoni. E' un musical sui generis: tutte le cose importanti vengono dette attraverso le parole e le melodie. Gli attori sono tutti non professionisti, compresi i due protagonisti, Glenn Hansard e Marketa Irglova, che nella vita reale sono invece musicisti e compositori che collaborano insieme.
Buona parte della forza del film, girato con poca spesa e premiato un po' dappertutto, sta nelle canzoni di Hansard, ballate romantiche che entrano in un attimo nelle orecchie e nel cuore. (Falling slowly ha vinto l'Oscar come miglior canzone nel 2008).

I don't know you
But I want you
All the more for that
Words fall through me
And always fool me
And I can't react
And games that never amount
To more than they're meant
Will play themselves out
Take this sinking boat and point it home
We've still got time
Raise your hopeful voice you have a choice
You've made it now
Falling slowly, eyes that know me
And I can't go back
Moods that take me and erase me
And I'm painted back
You have suffered enough
And warred with yourself
It's time that you won

sabato 12 dicembre 2009

vecchie recensioni/2

Marco Aime - Il lato selvatico del tempo
Pennellate di un mondo e di credenze che stanno inesorabilmente sparendo... Il libriccino non è un saggio vero e proprio, ma non si limita nemmeno a narrare semplicemente l'anno trascorso da Aime alla Chalancho... Come per l'autore, anche per me queste tradizioni sono state molto familiari durante l'infanzia, durante le estati trascorse in montagna al paese dei nonni.

Fred Vargas - Parti in fretta e non tornare
E' il primo della Vargas che leggo, ma ho già fatto incetta di diversi altri suoi titoli, tanto mi è piaciuto questo. Il microcosmo di personaggi intorno a place Edgar Quinet brulica intorno al lettore; sembrava anche a me di essere lì in mezzo a Montparnasse ad ascoltare il banditore...

Eve Ensler - I monologhi della vagina
Bello. Sdoganato già dalla copertina l'uso della parola "vagina" mi aspettavo però di trovarvi dentro molta più giocosità e spensieratezza. O almeno lo speravo. Vi sono invece capitoli molto tragici e forti: gli stupri etnici nella ex-Jugoslavia, le donne di conforto, le mutilazioni genitali. Ci sono ancora diverse questioni da sistemare...
"[...] Questo dolore è realtà pura
E io non riesco a capire
Cosa mai s'impossessa di un uomo perché possa
Portare una donna a odiare se stessa
Come immondizia farla sentire [...]"

Dan Brown - Angeli e demoni
L'ho cominciato un po' prevenuta (non è possibile che l'autore faccia dire al protagonista - un accademico statunitense - che non ha mai sentito nominare il CERN!!!) e poi stavo quasi per ricredermi, in quanto la parte romana (le prime tappe della ricerca delle Chiese dell'Illuminazione) stava cominciando a piacermi e a farmi venir voglia di divorare le pagine.
Ma all'incirca da quando Langdon rimane chiuso negli Archivi Vaticani non ho più potuto fare a meno di pensare: "ok, sto davvero leggendo un fumettone"... soprattutto con la mitica scena dei due che escono incolumi - ciascuno a suo modo - dall'elicottero!!!

Constance Heaven - Il posto delle pietre
Recuperato su una bancarella dell'usato, è uno di quei bei romanzetti di qualche decennio fa (e uso questo termine con un'accezione che non intende essere negativa, tutt'altro!) che fondevano mirabilmente avventura, amore e un pizzico di mistero, con estremo garbo, senza eccedere in alcuna di queste direzioni.

Charlaine Harris - Finché non cala il buio
Mi chiedo come mai ho impiegato anni per decidermi a leggere la serie di Sookie - eppure la conoscevo per sentito dire. Perché è davvero carina, mi è piaciuta... Ci è voluto il telefilm per convincermi finalmente a cominciarla ("True blood", per chi non lo sapesse...)
Non serve una lettura molto approfondita per notare che i problemi di integrazione dei vampiri nella comunità umana sono metafora delle difficoltà di integrazione del "diverso", del presunto "infetto": neri, omosessuali, chiunque devii dalla linea principale della società.

Charlaine Harris - Morti viventi
La Harris inserisce nello stesso libro due vicende fra loro scollegate e lontane: l'omicidio di Lafayette + la comparsa della menade (brrr...) a Bon Temps, e la misteriosa scomparsa di un vampiro a Dallas, ad opera della Confraternita del Sole. Sookie si ritrova sballottata in entrambi i casi.
Questo secondo libro della serie mi è piaciuto meno di quello precedente, l'ho trovato più dispersivo. Bill ha cominciato a diventarmi leggermente antipatico (non c'è mai quando Sookie avrebbe bisogno di lui, e troppo spesso ha degli atteggiamenti da fidanzato "padrone"), mentre il vampiro Eric ha iniziato ad acquisire maggiore appeal di quanto già non avesse (è pur sempre un vichingo tramutato in vampiro, eh bè...)

Charlaine Harris - Dead to the world
Assolutamente il mio preferito della serie, almeno sino ad ora (ma suppongo anche più in là...) La forte presenza di Eric (e che presenza!) contribuisce all'assegnazione di quattro stelline. Per contro, in questo libro Bill non c'è quasi, ma non si sente assolutamente la sua mancanza, tutt'altro... I cattivi di turno sono un gruppo di streghe mannare, bevitrici di sangue di vampiro. Sookie entra in contatto con un gruppo di mutaforma pantere, che cambieranno completamente l'esistenza di una persona molto vicina a lei. E poi saltano fuori anche le fate...

David Safier - L'orribile karma della formica
Bellino, anche se totalmente irrealistico e con un finale scarsamente credibile. La storia comunque è simpatica, e non ho potuto fare a meno di trovare altrettanto simpatica anche Kim, già ai tempi della sua prima vita. Inoltre l'idea di tirare in ballo anche le varie reincarnazioni di Casanova è davvero spassosa. Per cui il libro è senz'altro caruccio e si legge senza problemi... solo che chiusa l'ultima pagina non mi sono rimaste in memoria perle filosofiche di saggezza o particolari insegnamenti di cui far tesoro. Lettura leggera (dall'autore del telefilm tedesco "Lolle", qui alla sua prima "fatica" letteraria).

Gianni Bisiach - I Kennedy
Nonostante il titolo (a mio parere leggermente fuorviante), il volume è incentrato principalmente sulla figura di JFK e, secondariamente, di Robert Kennedy. Le scarse stellette nascono da questa caratteristica del libro, che in parte mi ha delusa proprio perché - dal titolo - io mi aspettavo di leggere una storia più ampia della famiglia, della dinastia kennediana. E che dire della prima parte: una settantina di pagine dedicate alla cronaca della morte di John John Kennedy, probabilmente aggiunte contestualmente all'accaduto... sembrano appicicate come una sorta di introduzione a un libro pre-esistente, dedicato tutto a JFK, non certo a tutta la famiglia.


Karen Hawkins - Sleepless in Scotland
Lettura abbastanza standard, libretto carino ma non sono stata folgorata. Eppure il protagonista ha del potenziale: vittima della maledizione che pesa sulla sua famiglia, i MacLean, possiede la capacità di controllare - in parte - i venti e le tempeste.
Se escludiamo l'onnipresente parlata della nonna e quella dei servitori, di scozzese resta ben poco nella vicenda, che potrebbe essere tranquillamente ambientata in un posto generico della Gran Bretagna. 

Karen Hawkins - The laird who loved me
Decisamente bellino. E molto divertente. Mentre il precedente della serie mi era sembrato piuttosto scialbo (protagonisti inclusi), questo qua invece mi è piaciuto molto e mi ha fatto davvero ridere. Alexander e Caitlyn sono due degni antagonisti e fra loro vi sono sfide e scintille continue dall'inizio alla fine.


Il ritorno del lupo nelle valli torinesi
L'impressione che ho avuto dopo aver chiuso l'ultima pagina è che il libro dedichi, giustamente, molto spazio ai numerosi motivi per cui è giusto che questo animale ritorni a popolare le valli torinesi, ma che al contempo tenti di minimizzare le voci di chi non è d'accordo (in primis i pastori, che vedono minacciato il loro metodo di lavoro).
Io provo una profonda attrazione nei confronti del lupo, un animale che mi ha sempre affascinata tantissimo, ma capisco anche le motivazioni contrarie che animano queste categorie. Sarebbe stato necessario che le amministrazioni pubbliche avessero prestato loro maggiore attenzione, con un'opera di comunicazione mirata e completa, invece di aver mantenuto un alone di segretezza e mistero quando ci furono i primi avvistamenti di lupi, al principio degli anni Novanta.
Nel libro sono presenti numerose foto prese "sul campo", e tratte dai primi filmati che hanno testimoniato il ritorno del lupo nelle valli in questione, dopo quasi un secolo di assenza.

Andrea Bajani - Cordiali saluti
Piuttosto deprimente, con un finale che non ho capito. E poi troppo uso del discorso indiretto libero, gestito in modo un po' particolare per i miei gusti... Le lettere del Killer sono però grandiose, nel loro nudo e amaro cinismo aziendale.





venerdì 11 dicembre 2009

creatività per la strada

No, non si tratta di installazioni artistiche lungo i viali... E' solo che mi piacerebbe davvero conoscere chi ha progettato la viabilità di accesso al nuovo Ikea di Collegno/Torino. Un capolavoro di percorsi obbligati, rotonde, e corsie curveggianti, un po' a destra e un po' a sinistra: roba che nemmeno Alberto Tomba in slalom ai suoi tempi d'oro ci avrebbe mai pensato!
E poi questa mente brillante (o team di menti brillanti di ingegneri, son quasi certa...) cerca di scardinare uno dei pochi concetti chiave della geometria che ancora mi ricordavo dai tempi della scuola, ovvero che il percorso più breve dal punto A al punto B è un segmento, quindi un pezzo di linea "retta". No, io penso che loro vogliano reinterpretare il concetto, poiché secondo la loro filosofia per uscire dal parcheggio e dirigermi verso casa - che è in direzione ovest - è necessario che io prima debba percorrere 2 chilometri e mezzo in direzione est (verificati sul contachilometri, giuro!), nel frattempo divertendomi in 3 simpatiche rotonde, e re-immettendomi alla fine nell'unica strada disponibile, che proprio per questo motivo non può fare a meno di essere ultra-trafficata, sigh!

domenica 6 dicembre 2009

vecchie recensioni/1

Alcune mie vecchie recensioni "recuperate" da Anobii.

Colleen Gleason - Cacciatori di vampiri
L'ambientazione è originale: una cacciatrice di vampiri nella Londra di inizio Ottocento appare quasi una via di mezzo fra Anita Blake e l'eroina di un romanzo Regency. Ma nonostante queste premesse la storia e i personaggi non sono riusciti a coinvolgermi del tutto... Il finale si riscatta un po'.

Jeanne Kalogridis - I diari della famiglia Dracula
Trilogia con la quale la Kalogridis racconta in maniera originalissima e geniale l'antefatto, e lo svolgersi stesso, del "Dracula" di Stoker. Il primo libro ("Il patto del vampiro") offre passaggi di puro orrore, che si disvela sempre più chiaramente man mano che si prosegue con la lettura. Interessanti anche le rivelazioni sull'identità di un certo personaggio nel secondo volume... Il terzo volume perde forse un po' in originalità, ma la storia tiene avvinti sino all'ultima pagina.
Fra i miei personaggi preferiti spicca la tragica figura di Zsusanna. 

 Alessandro Perissinotto - Al mio giudice
Si tratta di una sorta di giallo, in cui veniamo a conoscenza delle ragioni che hanno portato il protagonista, uno stimato esperto di sicurezza informatica, a compiere un brutale omicidio, e poi a fuggire all'estero.
Il romanzo è costruito in forma di epistolario (ma di e-mail, non di lettere tradizionali) fra lui e il giudice che segue il suo caso... Piano piano scopriamo come ha fatto una vittima a trasformarsi in carnefice... e alla fine arriviamo a scrutare l'abiezione finale in cui cade il protagonista.
Il libro mi è piaciuto moltissimo (ambientato fra Torino, Lione e la costa belga del mare del Nord), e ne consiglio caldamente la lettura.

Carrie Bebris - Orgoglio e preveggenza
A lettura ultimata, posso tirare un sospiro di sollievo e dire che si tratta di un libro piacevole. La mia paura era che, trattandosi di un sequel di un classico come "Orgoglio e pregiudizio", fosse deludente e snaturasse le atmosfere del libro e le aspettative che mi ero fatta come lettrice. Avevo avuto una simile esperienza in passato con un altro tentativo di seguito di un libro della Austen. Per fortuna qui non accade nulla di simile. La Bebris fa davvero un buon lavoro, e si mantiene molto fedele alle atmosfere della Austen. Utilizzando i personaggi e le ambientazioni originali, mette insieme qualcosa di relativamente nuovo: una coppia regency di "investigatori" loro malgrado... Sappiamo che negli USA sono già comparsi altri due seguiti, e mi auguro di vederli tradotti presto anche in Italia.

Georgette Heyer - Cipria e merletti
Questa volta ho trovato il libro meno avvincente di altri della Heyer che ho letto. La vicenda si svolge in un periodo storico (la metà del Settecento) diverso rispetto al solito periodo Regency usato come set dall'autrice. La vicenda si focalizza soprattutto su Philip, il personaggio maschile; ho trovato invece piuttosto scialba (e anche un po' antipatica) la controparte femminile, scarsamente brillante e sottotono rispetto a tante altre figure femminili a cui ci ha abituato l'autrice in altri suoi lavori. Sono invece macchiette molto divertenti i personaggi secondari: il papà e lo zio di Philip, il suo valletto francese - che però dopo un po' viene a noia - e la zia di Cleone.

Georgette Heyer - Pecora nera
Una protagonista femminile nient'affatto stucchevole ma anticonformista (nonostante il suo ambiente familiare), e un eroe maschile che non si cura delle convenzioni ("pecora nera", per l'appunto). Accanto a loro la vicenda parallela dei loro nipoti: un giovane scapestrato a caccia di una giovane e ricca ereditiera.
Ecco gli ingredienti principali di questo piacevole romanzo di Georgette Heyer, che si svolge nella cittadina termale di Bath. Le mire del giovane nipotastro verranno - ahimé - clamorosamente infrante proprio grazie ad un'iniziativa della "pecora nera" - forse non cosi' tale...

Il lupo
Le fotografie sono bellissime. I lupi sono ritratti in diversi momenti della loro esistenza quotidiana, con il "filtro" di una grande passione da parte del fotografo.

Sophie Kinsella - I love shopping
Divertentissimo!
Erano anni che vedevo in giro questa serie della Kinsella, ma non avevo mai provato a leggerla: pensavo che tutto sommato si trattasse dei soliti libriccini leggeri. E adesso invece, complice il giudizio molto positivo di un amico (trentasettenne maschio, normalmente distantissimo dalle letture "femminili"), e la promozione sugli Oscar Mondadori, ho provato ad acquistare il primo titolo. Ho cominciato a leggerlo la sera stessa, ed eccomi li' a ridere come una deficiente... ma quanto è spassosa la protagonista? E quanto di lei si ritrova nel lettore stesso? Pur non arrivando agli eccessi di Becky mi sono riconosciuta in alcuni suoi atteggiamenti... quante volte ho comprato cose che non mi servivano davvero, soltanto perché ero un po' giù o perché pensavo che si trattasse di un'offerta da non perdere? Sulla scia di questi ragionamenti, ho cominciato ad acquistare anche i libri successivi della serie... 

Sophie Kinsella - I love shopping con mia sorella
Il quarto titolo della serie ha meno smalto degli altri, e per la prima volta in quattro libri mi son detta che Becky è davvero un'immatura viziata che non impara mai dai propri sbagli, e si merita i casini nei quali va a cacciarsi (sarà che fra lei e Jess alla fin fine io mi ritrovo molto più simile alla sorella...)

Lisa Kleypas - Sognando te
Molto bello! Non sempre un romanzo d'amore narra una storia semplice e senza ostacoli. A volte gli ostacoli sono proprio dentro noi stessi. Perché a volte amare ed essere amati ci spaventa, soprattutto quando non riteniamo di meritarlo ed esserne all'altezza, però è proprio in questo caso che ne abbiamo più bisogno...

Elliot Erwitt - Dog dogs
Libro di immagini. Immagini deliziose, rigorosamente in bianco e nero, di cani grandi e piccoli, da soli o insieme agli uomini. Immagini che provengono dai luoghi più disparati, da tutto il Novecento. Immagini che non hanno mai bisogno di parole per arrivare a colpire l'osservatore.

Oliviero Ponte Di Pino - I mestieri del libro
Interessante excursus sui meccanismi che stanno dietro la pubblicazione di un libro. Utile per approfondire la conoscenza del percorso che porta un libro dal suo autore ai lettori, passando attraverso il mondo dell'editoria libraria, più complesso di quanto appaia agli occhi di un "profano". 

Stephenie Meyer - New Moon
Non ho trovato "New Moon" fresco e piacevole come "Twilight"... l'ho letto in un paio di giorni , certo - la scrittura della Meyer mi piace molto - ma come voto gli do appena una stellina.
Un grande pastrocchio per chi tifava la storia Edward-Bella e una minestra riscaldata e assolutamente prevedibile - per quanto mi riguarda - per la parte di storia di Jacob e degli altri licantropi alla riserva.

Justin Somper - Vampirates
La lettura tutto sommato è piacevole e la storia carina, pero' si sente che il libro è rivolto sostanzialmente a un pubblico giovane. In un paio di punti mi è venuto da pensare che è un po' una specie di "Battello del delirio" versione Disney... ovviamente molto alla lontana :lol: :lol:
Comunque la storia è abbastanza ben costruita, alcuni spunti sono originali mentre altri piuttosto ingenui. L'autore non si dilunga molto a spiegarci le ragioni di un sacco di fatti...
Vengono gettati i semi di alcune questioni che restano in sospeso: è ovvio che il libro avra' un seguito - anche perchè l'ultimo capitolo ha un titolo abbastanza esplicativo ("questa non è la fine. questo è l'inizio" )...

Campbell Black - I predatori dell'arca perduta
Novelization del primo mitico film della saga di Indiana Jones. Rispetto al film la prima parte del libro è un poco più articolata, e dà voce ad alcuni pensieri di Indy che nel film non vengono espressi. La figura di Marion è delineata in maniera più cruda e meno scanzonata rispetto alla pellicola. 

Sylvia Thorpe - L'erede di Tarrington
Bello, mi è piaciuto davvero molto! L'ho cominciato senza particolari aspettative, e invece ho scoperto un'autrice davvero intrigante. Peccato che i suoi libri siano molto vecchi, e ce ne siano pochissimi editi in italiano (ma sono riuscita a procurarmene altri due). In questa storia mi sono piaciuti moltissimo le figure dei due protagonisti, e soprattutto quella del giovane Hawkesworth.

Scotland Myths and Legends
Ho preso questo libro in una libreria remainder ad Edimburgo. Mi hanno attratto le sue fotografie, ma soprattutto le leggende raccontate: è stato un buon modo per portarmi a casa il ricordo di alcune delle storie di cui avevo sentito narrare durante il viaggio. Non si può passare attraverso la Scozia senza sentirsi "trafiggere" dalle sue leggende, dai suoi eroi e dai suoi fantasmi.

Thomas Mann - Cane e padrone
Chi possiede un cane si godrà appieno tutti i particolari del carattere di Bauschan evidenziati dall'autore... e vi rintraccerà le caratteristiche del proprio animale...
Alcuni passaggi, ad esempio la descrizione del bosco intorno al fiumiciattolo, forse sono un po' lenti, ma nel complesso si tratta di un libriccino del tutto godibile.

Bono on Bono
In quanto fan degli U2 non potevo non leggere questo libro. Il ritratto di Bono che ne ho ricavato è pressapoco quello della persona che mi aspettavo. Però le parti sull'impegno politico-umanitario-sociale di Bono le ho trovate un po' troppo preponderanti rispetto a quello che mi sarebbe interessato conoscere, vale a dire i rapporti con gli altri tre della band, la sua vita familiare e la sua quotidianità...

Marco Ferrante - Casa Agnelli
Collage di bozzetti monografici in stile "Vanity Fair", privo di un vero e proprio approfondimento unitario. La cosa più utile sono gli alberi genealogici in fondo, indispensabili per orientarsi fra le infinite parentele!

Antonia Fraser - Le sei mogli di Enrico VIII
"Ripudiata, decapitata, morta... ripudiata, decapitata, sopravvissuta": una strofa di filastrocca un po' cinica come aiuto mnemonico per ricordare le tragiche fini delle sei mogli del Re d'Inghilterra. In questo libro - molto scorrevole, si legge come un feuilleton - la Fraser, brava storica inglese, traccia i ritratti delle loro vite, che spesso si intersecarono fra loro - accomunate dal trait d'union di un marito monarca assoluto e capriccioso, smanioso di avere un discendente maschio.
In un'epoca in cui la mortalità infantile e delle puerpere era altissima, cosi' come le probabilità di non arrivare all'età adulta, è oltremodo sconcertante vedere come nelle famiglie reali si immolasse tutto all'ottenimento di un erede diretto, salvo poi mandare a morte interi rami collaterali di parenti adulti per salvaguardare un titolo. 


Georgette Heyer - La falena nera
Opera prima della Heyer, che scrisse questo romanzo giovanissima, per intrattenere il fratello malato. Contiene già gli elementi appartenenti al classico stile Heyer (ironia molto british, un libertino diabolico ma con garbo, una signora capricciosa ed egoista con cibisbeo al seguito, un eroe nobile in incognito ma brigante per necessità, una fanciulla sveglia ed intelligente da salvare dalle mire del libertino)... Molto caruccio: finito di leggere in un paio di giorni. 







venerdì 4 dicembre 2009

santa claus is coming to town

Ecco qualche suggerimento per regali di cui sarebbe davvero il caso di chiederci come abbiamo fatto a vivere senza, fino ad oggi :-)

Innanzitutto la lunga stecca di legno per pinzare il quotidiano e appenderlo comodamente alla libreria. Nel bar sotto al mio vecchio ufficio la usavano molto semplicemente per tenere disteso il giornale sui tavolini, ed evitare che dopo un paio di letture questo diventasse carta stropicciata. Il pacco regalo non passerebbe sicuramente inosservato...


I fanatici del riciclo a tutti i costi potrebbero apprezzare secchi, tinozze, ceste e portaombrelli ricavati da pneumatici riciclati. In fotografia non sembrano malvagi, ma ho idea che collocati in casa rilascino il loro classico odore di gomma, e soprattutto siano pronti a macchiare di nero qualsiasi cosa incontri la loro superficie...


Chi al posto del cane-vero (che ti dà soddisfazione saltandoti addosso, mettendoti le zampe sulle spalle, e lavandoti la faccia) ha scelto di avere un cane-mignon non potrà fare a meno di un trasportino con fiocchetti, pelliccia, fodera e cuscino in velluto. Molto fashion, molto Paris Hilton style e poco canino, per i miei gusti...
(p.s non ce l'ho coi chihuaua/pincher/etc... sono bestiole, per carità; trovo ridicoli soltanto certi atteggiamenti di certi loro padroni, tutto qui).

E, per finire, le calze da uomo con su scritta parte del primo canto dell'Inferno di Dante, per indossare un tocco di cultura. Sarebbero potute tornare utili ai tempi delle superiori, durante i compiti in classe di italiano.

(fonte delle foto La Stampa)

mercoledì 2 dicembre 2009

lost in austen


Durante la scorsa domenica - un'uggiosa giornata di pioggia - mi sono sciroppata tutte le 4 puntate di "Lost in Austen", una miniserie trasmessa dal canale inglese ITV l'anno scorso.
Si tratta di una rilettura alquanto originale di "Orgoglio e pregiudizio". Amanda Price è una moderna ragazza londinese dei giorni nostri, vive ad Hammersmith, ha un fidanzato alquanto deprimente, ma ha un animo romantico e conosce a menadito i romanzi della Austen, soprattutto "Orgoglio e pregiudizio", di cui continua a portarsi dietro un paperback ormai consumato dalle troppe letture.

Succede che un giorno la nostra Amanda si trova in bagno niente poco di meno che Elizabeth Bennet, in carne ed ossa, che le mostra una porta che permette di accedere al piano di sopra della casa della famiglia Bennett. Amanda varca quella porta, che subito si richiude lasciandola da sola, nel 1797 a Longbourn, proprio all'inizio del romanzo.
Naturalmente la storia, priva di Elizabeth ma con la presenza di Amanda, viene alquanto stravolta. A un certo punto la trama comincia a discostarsi anche di molto da quella originale: Jane sposa Mr Collins, Bingley fugge con Lydia, Darcy finisce per innamorarsi di Amanda dato che non ha mai conosciuto Elizabeth.

Una scena "memorabile" è senz'altro quella in cui Amanda domanda a Darcy di immergersi nella fontana dei giardini di Pemberley, per ricreare la stessa scena dello sceneggiato BBC con Colin Firth - 'sta scena cult della camicia bagnata dev'essere rimasta nell'immaginario delle telespettatrici britanniche come una sorta di imprinting, tanto che viene citata anche in Bridget Jones. Non che non le capisca, intendiamoci... anche se probabilmente preferisco la scena di questo Darcy (tale Elliot Cowan, giovane attore di teatro inglese) rispetto a quella di Colin Firth.


Le deviazioni rispetto alla storia originale tutto subito mi hanno lasciata un pochino perplessa, non sapevo bene cosa pensare, perché mi chiedevo dove sarebbero andati a parare... ma alla fine ne dò un giudizio positivo, perché si vede che la "rilettura/riscrittura" del romanzo è stata fatta con estrema riverenza e affetto, da parte degli autori, nei confronti del libro originale.
Mi sono trovata a ridere, in molte scene... soprattutto al principio, quando la "moderna" Amanda incontra l'epoca Regency nella realtà, non soltanto nelle pagine di un libro: Amanda che cura la febbre di Jane con il paracetamolo, il burro-cacao che si è portata in tasca, il tentativo di smorzare l'interesse di Bingley nei suoi confronti dicendogli che a lei "piacciono le donne", la canzone "Downtown" cantata nel salotto di Netherfield, per citare soltanto le prime... Spassosissimo!

Non so se in Italia queste 4 puntate verranno mai trasmesse da un qualche canale televisivo, naturalmente è più interessante mandare in onda pacchi, amici, e affari degli altri a go go... Con maggiore lungimiranza, sembra che la Columbia Pictures voglia produrre la versione cinematografica di questa mini-serie, avvalendosi dello stesso sceneggiatore.