martedì 22 gennaio 2013

polemiche sulle mummie

A Torino abbiamo un museo importantissimo a livello mondiale, e precisamente il Museo Egizio. Si tratta del secondo museo al mondo (dopo quello del Cairo) per il valore e per l'importanza delle sue collezioni, circa 30mila pezzi che vanno dal Paleolitico all'epoca copta: è un museo dedicato esclusivamente all'arte e alla civiltà egizia in tutte le sue manifestazioni.
Nell'ultimo periodo, in città stanno tenendo banco una serie di polemiche innescate dalla proposta della direttrice dell'Egizio di rimuovere le mummie dal percorso espositivo. In pratica, sostiene lei, le mummie, in quanto cadaveri di persone, andrebbero ricollocate nei loro sarcofaghi, magari rimesse nei depositi, ma comunque celate alla vista dei visitatori. Francamente non si è capito bene se questa proposta nasca da una forma di umana pietas o se ci siano dietro oggettive ragioni di conservazione e salvaguardia dei corpi, ma ovviamente sono subito nate infinite polemiche.
Ne hanno discusso anche in consiglio comunale, invece di occuparsi di problemi ben più pressanti per la città (tipo l'inquinamento da smog, i trasporti pubblici sempre più alla frutta e con scioperi ogni quindici giorni, le numerose aziende che chiudono ogni giorno e i pagamenti ai fornitori della PA che non vengono effettuati...) Queste cose vengono lasciate al loro destino, mentre sulle mummie tutti hanno voluto dire la loro, compreso il ministro della Cultura Ornaghi che l'altra settimana era qui in città. Secondo il ministro le mummie dovrebbero rimanere esposte così come sono adesso, e secondo il consiglio comunale anche.

In effetti, su questa posizione sono d'accordo pure io. Visto che ne hanno parlato tutti, ci spendo due righe anch'io. Tutti i visitatori del Museo Egizio (bambini e scolaresche in primis) si aspettano di vedere le mummie, e credo che buona parte del potere di attrazione di questo museo nasca proprio da loro. Se le mummie non fossero esposte credo proprio che le visite al museo, invece di aumentare (come stanno facendo negli ultimi anni), finirebbero per diminuire. Visto il momento di crisi non credo che ci si debba dare la zappa sui piedi facilitando questa deriva. Per un'istituzione famosa e rinomata a livello mondiale che abbiamo in città, ecco che le velleità della direttrice la manderebbero a ramengo!
Senza contare che le pratiche funebri costituiscono un aspetto fondamentale e di non poco conto della civiltà egizia, che va sicuramente documentato e rappresentato in un museo dedicato proprio a tale civiltà. La direttrice sostiene il suo è un museo di arte egizia, e non di antropologia/etnologia, ma io non condivido questa impostazione. Anche il culto dei morti fa parte delle espressioni culturali di una civiltà, di un popolo, e non ci vedo nulla di male se nel Museo Egizio sono esposte delle mummie, e se queste sono visibili al pubblico.

Ogni volta che ho visitato l'Egizio, io mi sono trovata di fronte alle teche dove sono presentate le mummie sempre con un senso di riverenza, non le ho mai considerate come degli oggetti, ma ho sempre pensato che si trattava di persone che erano vissute tre-quattro mila anni fa, meravigliandomi di come fosse possibile vedere ancora le loro fattezze, i loro vestiti, talvolta i loro capelli e i loro lineamenti. Mi hanno sempre generato un grande senso di rispetto e di ammirazione.

1 commento:

  1. Ma sì, certe mezze morali non convincono. Il fatto che ci siano anche solo i sarcofagi e i canopi significa che le tombe da cui provengono sono state profanate e saccheggiate almeno una volta, in spregio totale dell'umana pietas a cui accenni.

    RispondiElimina