
La Doggie bag (letteralmente sacchetto per il cane) è una buona abitudine contro gli sprechi, molto comune negli USA, ma poco diffusa qui da noi. In pratica si tratta di portarsi a casa gli avanzi del pasto al ristorante, ufficialmente per darli al cane di casa (ma in alcuni casi non ci sarebbe nulla di male nell'utilizzarli per noi stessi).
Purtroppo in Italia - a causa di condizionamenti culturali - questo fenomeno viene visto come imbarazzante e poco di classe da parte di alcuni snob, ma secondo la mia opinione si tratta invece di una pratica più che lecita e, anzi, molto positiva, sia per le nostre finanze che per la sostenibilità ambientale.
In effetti la quantità di cibo che i ristoranti buttano via è veramente notevole, e si tratta di uno spreco di cibo di buona qualità. Dato che si tratta di cibo che comunque abbiamo già pagato, perché buttarlo e sprecarlo quando invece potremmo portarlo a casa ai nostri amici pelosoni? Inoltre mi sembra che rappresenti anche un segno di rispetto verso il cibo, molto più di quanto non sia limitarsi a spiluccare svogliatamente una portata e buttare nell'immondizia tutto quanto resta nel piatto.
Negli Stati Uniti non si pongono tutti questi problemi, e la doggie bag è un'abitudine consolidata. Chiedere la doggie bag al ristorante è una cosa normalissima e lo fanno tutti, gente comune e persone famose.
Io non vado spessissimo a mangiare pranzi luculliani al ristorante (intendo quelli "corposi", tipo feste o matrimoni, dove giocoforza si finisce per fare gli avanzi), ma nell'ultimo paio d'anni, quando è successo, io e mia madre abbiamo sempre fatto il "pacchettino" da portare alla cagnolona, a cui hanno spesso contribuito con entusiasmo anche gli altri commensali seduti al nostro tavolo - pacchettino che in genere viene spezzettato in 3-4 pasti. Mia madre ci tiene sempre a giustificarsi con i vari camerieri che passano, nonché con le persone che ci hanno invitato - invece io lo farei senza sentirmi in dovere di spiegare la cosa a Tizio e Sempronio - ma devo dire che sinora non abbiamo ancora visto nessuno che storcesse apertamente il naso.