Questa traduzione italiana è datata 1962 e la patina del tempo si avverte tutta, ma forse anche in questo risiede parte del fascino del libriccino.

Qui si imbatte nel "francese", uno strano pirata bretone con il quale è subito evidente, oltre ad un'affinità di amorosi sensi, un comune e più profondo sentire nei riguardi della vita e delle cose del mondo. Dona anela una libertà che non riuscirà a raggiungere, stretta fra l'amore e i vincoli familiari ingiunti ad una donna.
Dopo un breve periodo di avventura (quasi una specie di sogno di una notte di mezza estate), Dona sceglierà di sottostare alla sua realtà, mantenendo però un ricordo prezioso ed incancellabile.

Nessun commento:
Posta un commento