lunedì 20 giugno 2011

shopping con jane austen


Laurie Viera Rigler, Shopping con Jane Austen, Sperling&Kupfer
Courtney Stone vive nella Los Angeles odierna e va pazza per i romanzi di Jane Austen. Quando becca il futuro marito con un'altra, si tuffa per l'ennesima volta tra le pagine di "Orgoglio e pregiudizio" insieme con una robusta dose di vodka. Ma al risveglio, la mattina dopo, si ritrova in una casa di campagna inglese, in quello che ha tutta l'aria di essere l'inizio del 1800, intrappolata nel corpo e nell'identità di Miss Jane Mansfield, "zitella" trentenne, simile in tutto e per tutto a un'eroina della sua amatissima scrittrice.

Comincia così l'avventura della "nuova" Jane alle prese con un'epoca diversa dalla sua, un'epoca che aveva tanto spesso idealizzato durante le letture dei romanzi, ma che alla prova dei fatti non si rivela sempre piacevole per quanto riguarda aspetti più quotidiani e concreti - ad esempio gli olezzi dei corpi poco lavati, le difficoltà igieniche legate alle mestruazioni, i bagni termali in quel di Bath non propriamente a prova di infezioni, le locande sporche, le mille cose che una giovane donna non sposata non può fare per non danneggiarsi la reputazione, etc...

L'idea di fondo del libro è la stessa già adottata dalla fiction inglese "Lost in Austen": una ragazza del XXI secolo appassionata dei libri di Jane Austen, che si ritrova catapultata nell'epoca e nell'ambientazione dei libri stessi. E proprio come in "Lost in Austen", per un ragazza moderna che torna indietro nel tempo, ce n'è una del XIX secolo che si ritrova catapultata duecento anni in avanti - per quale delle due ci sarà lo choc culturale più grande? Intuiamo che la "vera" Jane si ritrova nel corpo e nelle fattezze di Courtney, nella Los Angeles attuale; le sue disavventure verranno raccontate in un secondo libro "In viaggio con Jane Austen", che dovrebbe narrarci la storia parallela.

"Shopping con Jane Austen" mi è decisamente piaciuto, l'ho trovato piuttosto godibile e me lo sono letto con la curiosità di vedere cosa sarebbe successo alla protagonista. Non bisogna fare l'errore di leggerlo pensando di trovarvi un fac-simile di un romanzo austeniano, perché non è di questo che si tratta... è piuttosto un simpatico divertissement scritto da un'autrice che evidentemente ama molto Jane Austen.

3 commenti:

  1. Dopo aver letto una recensione così interessante, non si può fare a meno di comprare il libro!!
    Grazie Roberta... un bacione!

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  2. Francy, il titolo in originale (del primo) è "Confessions of a Jane Austen addict"... il secondo invece è "Rude awakenings of a Jane Austen addict" :D Naturalmente non c'entrano mai nulla con le traduzioni che ne fanno sulle edizioni italiane...

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