mercoledì 21 settembre 2016

brotherhood in death

Dennis, il marito della dottoressa Mira, si trova di fronte a due spiacevoli sorprese. Innanzitutto viene a sapere che suo cugino Edward sta incontrando a sua insaputa un agente immobiliare per vendere la casa ereditata dal loro vecchio nonno nel West Village, nonostante la promessa che era stata fatta di tenere l'immobile in famiglia.
Poi, quando l'uomo si reca alla casa per discutere di questa cosa con Edward, lo vede legato ad una sedia e viene subito ferito in testa da un oggetto contundente, perdendo conoscenza.

Ma per fortuna la dottoressa Charlotte Mira, profiler della polizia di New York, è una buona amica del tenente Eve Dallas. Dennis spiega a Eve che l'ultima cosa che ha visto è stata Edward legato ad una sedia, ammaccato e sanguinante. Una volta ripresosi dalla botta in testa, il cugino era sparito. E purtroppo non sono rimasti molti indizi: il sangue è stato ripulito e le registrazioni della videosorveglianza sono state portate via.

Edward Mira è stato un avvocato, un giudice ed ex-senatore, e come tale si è relazionato con persone importanti, ha incrociato la propria strada con molti criminali, e si è fatto molti nemici. Grazie all'aiuto del distintivo (e di suo marito, il miliardario Roarke) il tenente Eve Dallas intende far luce sugli affari sporchi del senatore Mira, e sui motivi oscuri che sembrano star dietro alla scomparsa dell'uomo. Purtroppo ben presto il cadavere del senatore viene ritrovato impiccato e seviziato, proprio nella casa vuota dalla quale era sparito. Evidentemente l'assassino è riuscito a passare sotto al naso della polizia.

E proprio quando nessuno se lo aspetta, un altro uomo importante, anch'egli vecchio amico del senatore Mira, viene trovato assassinato con le stesse modalità.
Già all'inizio delle indagini, Eve sospetta che la causa sia da ricercare nel passato dei due, nella cerchia delle amicizie che i due avevano stretto a partire dagli anni dell'università a Yale. Ed Eve sospetta anche che, viste le modalità delle uccisioni, il movente sia da ricercarsi nella vendetta di stampo sessuale, probabilmente da parte di una o più donne.
Emerge così una squallida e triste vicenda iniziata a Yale quasi cinquant'anni prima, dove una cerchia di sei amici, capitanata da Edward Mira, abusava di giovani donne dopo averle drogate, cancellandone poi la memoria. I brutali omicidi sarebbero quindi semplicemente le vendette da parte di alcune vittime, riunitesi in un gruppo. E i due uomini già uccisi non sono gli unici che facevano parte della cerchia di Yale...

Allora: questo nuovo episodio delle avventure di Eve Dallas (è il 43esimo, ormai mi perdo...) mi è piaciuto più degli ultimi. Se non altro, il dilemma riguardante il quanto fosse giusto che le vittime si facessero giustizia da sole, per le traumatiche violenze a cui erano state esposte, non è di poco conto. E' naturale essere portati a solidarizzare più con le donne coinvolte - in questo caso le assassine - che non con gli uomini uccisi - vittime in questo caso, ma in passato colpevoli di ripetuti atti di cruda violenza.

E anche Eve ne è coinvolta, dato che anche nel suo passato c'era una storia di questo tipo. Addirittura poi parla apertamente di ciò che le è successo, prima con Peabody e poi con Dennis Mira, una cosa che la Eve dei primi libri non avrebbe mai fatto. Mai e poi mai! Che il nostro tenente stia maturando? Durante il suo racconto a Peabody accenna a quale sia stata per lei l'importanza di darsi uno scopo nella vita grazie alla carriera in polizia, di quanto sia stato importante ottenere i gradi di tenente, e di quanto saranno importanti quelli di capitano, suo prossimo obiettivo.
Peccato però che soltanto pochi libri fa (equivalenti a nemmeno 2-3 mesi, nello svolgersi della narrazione) sia stata proprio lei, Eve, a rifiutare il passaggio al grado superiore, che il comandante Whitney le aveva detto essere pronto. Forse la Robb non se n'è più ricordata o forse non è stata attenta a ciò che ha scritto.

Già dai primi momenti dell'investigazione Eve ha l'intuizione che la porta ad individuare i nomi delle colpevoli (anche se non ancora di tutte quante le complici), per cui la dinamica dell'indagine non si muove alla ricerca dei colpevoli, bensì diviene una lotta contro il tempo per evitare che anche gli altri uomini vengano uccisi, e per cercare di incastrare le donne del gruppo.

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