venerdì 11 febbraio 2011

gialli parigini

Ciò che mi piace di più dei libri della Vargas non è tanto la vicenda gialla in sé, quanto le atmosfere e la scrittura dell'autrice.
Il commissario Adamsberg, protagonista di buona parte di questi libri, è una figura piuttosto svagata - è definito infatti "spalatore di nuvole" - non ha particolari doti metodologiche o razionali, ma grazie al suo intuito alla fine arriva sempre a rintracciare i colpevoli. Non si nutre per lui l'ammirazione invidiata che potremmo riservare a uno Sherlock Holmes, anzi a volte sembra quasi un povero sfigato, calmo, lento, con i suoi tempi, alle prese talvolta con una sua ex non-fidanzata, tale Camille.
Sua spalla nel corso delle indagini è l'ispettore Danglard - altra figura tragica, mollato dalla moglie, con quattro figli a carico più uno non suo, in continua relazione con la bottiglia - che bilancia in parte la leggerezza di Adamsberg con una parvenza di metodo logico di investigazione.

Se già i personaggi principali appaiono strani, non lo è certo di meno tutta la fauna umana disseminata nei vari libri: scienziate, storici, filosofi, marinai, poveracci e un altro vasto assortimento. Le atmosfere che pervadono i libri sono prevalentemente parigine, con riferimenti precisi alle strade e ai vari arrondissements; c'è qualche trasferta bretone o all'estero, ma anche in questi ultimi casi quella certa aria "francese" (che ho molta difficoltà a definire con precisione) rimane.

I romanzi polizieschi della Vargas sono editi in Italia dalla Einaudi, e sono stati pubblicati in un ordine astruso (per restare in tema e usare un francesismo, potrei dire "alla c***"), in un modo che sembra pensato apposta per fare ammattire un lettore.

L'ordine corretto di lettura (se si vuole seguire l'ordine in cui sono stati pubblicati dall'autrice) è il seguente:
- L'uomo dei cerchi azzurri (L'Homme aux cercles bleus, 1996) (Einaudi, 2007)
- Chi è morto alzi la mano (Debout les morts, 1995) (Einaudi, 2002)
- Un po' più in là sulla destra (Un peu plus loin sur la droite, 1996) (Einaudi, 2008)
- Io sono il Tenebroso (Sans feu ni lieu, 1997) (Einaudi, 2000)
- L'uomo a rovescio (L'Homme à l'envers, 1999) (Einaudi, 2006)
- Parti in fretta e non tornare (Pars vite et reviens tard, 2001) (Einaudi, 2004)
- Sotto i venti di Nettuno (Sous les vents de Neptune, 2004) (Einaudi, 2005)
- Nei boschi eterni (Dans les bois éternels, 2006) (Einaudi, 2007)
- Un luogo incerto (Un lieu incertain, 2008) (Einaudi, 2009)

p.s. Il nome della Vargas in Italia è associato anche a quello del terrorista Battisti, in quanto la scrittrice fa parte del gruppo di intellettuali francesi che lo ha sempre difeso. Non voglio entrare nel merito della questione ma, pur non condividendo queste sue idee, non mi va neanche di giudicarla soltanto per questo.
I suoi libri gialli sono scritti bene, sono intelligenti, fantasiosi e mi piacciono molto: per questo li leggo e li consiglio. Le idee politiche della signora Vargas non credo debbano avere nulla a che fare con i suoi romanzi "di fantasia".

4 commenti:

  1. Qualche tempo fa ho comprato la trilogia 'I tre evangelisti', ma poi è rimasta sullo scaffale a prendere polvere...bene, dopo aver letto il tuo post potrei anche decidere di prenderla finalmente in mano!

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  2. Ora li leggero' anche io!!! Pensare che conoscevo l'autrice ma, non so perche', non avevo ancora letto nulla. Ora lo faro'! :)

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  3. Passo velocemente con promessa di ritorno!
    Un saluto notturno! ^_^
    Alexis

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  4. @Francesca: gli Evangelisti sono collegati ad Adamsberg - non mi ricordo più in quale romanzo dove c'è anche Adamsberg entrano in scena - però nei "loro" libri portano avanti da soli le indagini.
    @Vittoria: pensa che io dopo il primo che ho letto, mi sono comprata anche tutti gli altri romanzi, quasi in blocco (approfittando di quando c'erano le promozioni Einaudi)... Però non li ho mica ancora letti tutti ;)
    @Alexis: grazie per la visita, e benvenuta

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