martedì 19 gennaio 2010

se non lo visiti lo portiamo via

A volte ci sono campagne di comunicazione (per le quali vengono sicuramente spesi fior fiore di euri), di cui mi chiedo quale sia l'effettiva utilità. E se invece quei soldi fossero utilizzati per migliorare il relativo servizio?
L'esempio classico sono gli insulsi spot che la Rai ci propina ad ogni inizio di anno, per "stimolarci" a pagare il canone. Ma santo cielo: se il canone lo sto già pagando da anni, continuo ad essere obbligata a farlo anche adesso, nonostante con il digitale terrestre (che mi è stato imposto) non riesca più a registrare i programmi come prima... Non mi serve 'sto cavolo di spot! E se i soldini di quegli spot la Rai li usasse invece per migliorare le proprie trasmissioni, invece di propinarci pacchi e contropacchi come il più infimo dei canali commerciali?

Stamattina sul giornale vedo invece le fotografie di quest'ultima provocatoria campagna pubblicitaria del Ministero dei Beni culturali, che si rivolge ai turisti e ai cittadini "minacciandoli" di portare via i monumenti se non verranno visitati. Vediamo così il pezzo di muro con il Cenacolo che viene spostato, il Colosseo smontato e il David portato via (a Londra!) con l'elicottero.
Come prima impressione, il messaggio non mi piace per nulla: "se non lo visiti lo portiamo via" ha un tono terroristico ed infantile. Cosa vuol dire "se non lo visiti"? Non sono io cittadino che devo garantire la salvaguardia di un bene artistico, ma sei tu Stato che lo dovresti fare, sia per un museo stra-visitato sia per un bene poco conosciuto. Anzi, ancora di più in questo secondo caso, se si tratta di un bene di nicchia o dimenticato. E poi se l'arte è patrimonio di una nazione, vuol dire che è dei suoi cittadini, e lo Stato non può comportarsi da padre-padrone e arrogarsi (seppure nella finzione di uno spot) il diritto di togliergliela.
Per quanto riguarda capolavori come quelli ritratti nei cartelloni (Colosseo, Cenacolo e David), poi non mi pare proprio che soffrano di penuria di visitatori, tutt'altro: quando sono stata a visitare la Galleria dell'Accademia a Firenze c'era una coda allucinante, e per il Cenacolo vinciano credo ci siano liste di prenotazione di mesi.
A me questa sembra una campagna irritante e abbastanza inutile - ma ovviamente è un'impressione personale. L'investimento pubblicitario poteva essere dirottato verso un restauro o un recupero concreto: l'arte italiana ne avrebbe sicuramente tratto maggior giovamento.

2 commenti:

  1. OT = a quale indirizzo posso mandarti l'invito per la lettura del mio blog? Io leggo sempre il tuo!!!

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  2. Ciao! Posso solo essere d'accordo con te sul migliore investimento del denaro per la tutela dei beni culturali. Quello che mi fa arrabbiare e' che l'Italia e' un paese bellissimo, ricco di arte e di cultura e noi lo trascuriamo metre gli altri paesi trattano quello che hanno come se fosse un tesoro inestimabile.

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