venerdì 11 maggio 2012

salone del libro

Sono apppena rientrata dalla visita al Salone del Libro di Torino, 25esima edizione. Ci sono stata quasi tutta la giornata, insieme ad un'amica, ed è stata la consueta sfacchinata girando fra gli stand, assistendo a conferenze con gli autori, vedendo da vicino/lontano facce famose, cercando gadget fra gli stand, e provando a non soccombere sotto il peso dei (pochi) libri acquistati e dei (tanti) cataloghi  e depliant raccattati in ogni dove.

Premetto subito che, in quanto a gadget, quest'anno non è andata troppo bene - mi sa che la crisi si è fatta sentire anche in questo campo - ho racimolato soltanto due borse di stoffa, due penne, un matitone  e qualche caramella (in molti stand la borsa la vendevano - in media a 2-3 euro, ma in uno stand hanno osato chiedere addirittura 10 euro per la borsa: pazzi esosi, e ovviamente se la sono tenuta, grazie tante!). La ricerca dei gadget può apparire futile, ma dato che il biglietto intero di ingresso costa 10 euro, serve ad attutire almeno un pochino la spesa :-) d'altronde la crisi non c'è soltanto per librai ed editori, ma anche per noi.

Il primo incontro della giornata (e anche il più interessante a cui ho assistito) è stato quello con Corrado Augias, introdotto da Giuseppe Culicchia. Augias ha presentato il suo ultimo libro "Il disagio della libertà", ripercorrendo le particolarità storico-geografiche della penisola italiana, che hanno fortemente contribuito a determinarne le specificità e soprattutto i difetti civici e morali, nonché la presenza ingombrante dello stato della Chiesa. C'è stato spazio finale anche per il pubblico, che ha potuto porre delle domande - ed è stato simpatico il siparietto dell'ultimo signore che stava facendo la domanda, e ha adoperato il termine "approcciare" nella frase, al che Augias l'ha fermato dicendogli di non adoperare questa parola "adattata" dall'inglese, ma di usare ad esempio l'equivalente normale italiano "avvicinare"... il signore, poverino, si è impappinato e poi non riusciva più a riproporre la domanda, e allora se n'è uscito con un "Signor Augias, adesso lei mi ha sviato..." e tutta la platea è scoppiata a ridere :-)

Siamo poi passate al mega stand della Rai, dove c'erano Piero Dorfles e Veronica Pivetti che dovevano proporre una sorta di puntata di "Per un pugno di libri" (il programma di Rai3 dedicato ai libri), ma visto che da programma dovevano cominciare alle 11.30, mentre alle 12.15 erano ancora là che se la contavano senza aver cominciato, noi ce ne siamo andate e abbiamo proseguito il giro. Avevamo un sacco di roba da vedere, mica soltanto loro...

Nell'area dedicata agli ebook, durante il pomeriggio abbiamo assistito a un paio di incontri.
Il primo ha riguardato la presentazione di EmmaBooks, casa editrice al femminile esclusivamente digitale, nata nel settembre 2011 (www.emmabooks.com), da parte della sua responsabile editoriale (la simpatica Maria Paola Romeo) e tre delle sue autrici. La casa editrice tratta letteratura rivolta principalmente a un pubblico femminile, ma non si limita al romance (cioè il classico e purtroppo sempre bistrattato rosa), bensì anche alla commedia, ai gialli, alla manualistica, insomma tutto ciò che può interessare l'ampia platea femminile (che, ricordiamoci, così come evidenziato dalle indagini di mercato, rappresenta la fetta maggiore dei lettori).
Il secondo incontro si intitolava "Il valore dell'ebook. Pirateria o prezzo giusto?", dove un ricercatore milanese, un po' troppo autoreferenziale per i miei gusti, ha presentato le slides di una ricerca volta a stabilire quale sia, secondo il lettore potenziale, il prezzo giusto da attribuire a un libro elettronico. Il tipo aveva uno humour tutto suo, tanto che non ce lo siamo sorbito sino in fondo e a metà incontro ce ne siamo andate.

Abbiamo ancora girovagato un po' e poi siamo finite nella Sala Rossa per sederci e riposarci un po'. Qui ci siamo ascoltate la parte finale di un intervento di Ermanno Cavazzoni, e quella iniziale della conferenza di Beppe Severgnini. Nel frattempo un rapido sguardo all'orologio ci informava che si erano fatte ben oltre le sei, e a questo punto ho deciso di essere sufficientemente soddisfatta e che me ne potevo tornare a casa.
Il mio bilancio di fine giornata, oltre agli scarsi gadget di cui dicevo prima, riporta inoltre l'acquisto di un tascabile (scontato al 25%), di un paio di remainders a metà prezzo dal Libraccio, e di un paio di libriccini/quadernini.

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