giovedì 17 gennaio 2013

ti prego lasciati odiare

Nel bailamme degli innumerevoli libri a nove euro e novanta, insulsi e tutti fatti con lo stampino, qualche volta si distingue qualche titolo carino e meritevole. Ad esempio, nel weekend ho letto questo libercolo, e l'ho trovato piuttosto carino. Intendiamoci: non è niente di esagerato, né di particolarmente originale, ma mi è parso davvero piacevole, scorrevole e fresco.

Jennifer e Ian si conoscono da sette anni e gli ultimi cinque li hanno passati a farsi la guerra. A capo di due team nella stessa banca d’affari londinese, tra di loro è da sempre scontro aperto e dichiarato. Si detestano, non si sopportano, e non fanno altro che mettersi i bastoni fra le ruote. Finché un giorno, per caso, sono costretti a lavorare a uno stesso progetto: gestire i capitali di un nobile e facoltoso cliente. E così si ritrovano a dover passare molto del loro tempo insieme, anche oltre l’orario d’ufficio. Ma Ian è lo scapolo più affascinante, ricco e ambito di Londra e le sue “frequentazioni” non passano mai inosservate: basta un’innocente serata trascorsa in un ristorante, per farli finire sulla pagina gossip di un noto quotidiano inglese. Lei è furiosa: come possono averla associata a un borioso, classista e pallone gonfiato come Ian? Lui è divertito, ma soprattutto sorpreso: le foto con la collega hanno scoraggiato tutte le sue assillanti corteggiatrici. E allora si lancia in una proposta indecente: le darà carta bianca con il facoltoso cliente se lei accetterà di fingersi la sua fidanzata. Sfida accettata e inizio del gioco! Ben presto però, quello che per Jennifer sembrava uno scherzo, si rivela più complicato del previsto e un bacio, che dovrebbe far parte della messa in scena, scatena brividi e reazioni del tutto inattesi…

I due protagonisti non fanno altro che litigare e scontrarsi, creando tra loro non soltanto un muro di ostilità ma anche scintille, più o meno sopite. I battibecchi tra i due non saranno da meno nemmeno quando si renderanno conto che avevano costruito le reciproche immagini su basi sbagliate. Ian si rivelerà un rivale perfetto per una ragazza decisa e testarda come Jenny, mentre lei,con la sua schiettezza e i suoi modi di fare, si dimostrerà un baluardo contro gli attacchi della famiglia di Ian, orgogliosa e ligia alle tradizioni.

Ad essere sinceri, avrei preferito leggere qualche pensiero/idea anche dal punto di vista maschile, del protagonista, ma ad ogni modo è stata una lettura simpatica, poco impegnativa ma divertente.
L'autrice è italiana, e avrei qualche appunto da farle su un paio di cose. Ad esempio: non so quanto sia probabile che in un locale londinese (seppur una pizzeria) si trovino dei grissini; inoltre penso che "vostra grazia" sarebbe un modo migliore di rivolgersi a un duca rispetto a "signor duca" (e basta un corredo minimo di letture di romanzi storici per saperlo). E poi - ultima cosa - non mi quadrano le direzioni Piccadilly / Trafalgar / Hyde Park indicate in una frase, ma questi sono dettagli... il libro lo consiglio ugualmente :-)

2 commenti:

  1. ti posso chiedere una precisazione: cosa intendi per "fresco"? Mi hai fatto sorridere perché lo stesso tuo paragrafo introduttivo in cui con sdegno di persona intelligente e colta (molto sicura di esserlo, e orgogliosa) te la prendi con i libri scritti con lo stampino (per carità, critica ragionevolissima), mi sembra - il paragrafo dicevo - scritto con lo stampino. Al "fresco" come al "piuttosto carino" non ho potuto che ghignare, pietosamente, alla tua tenera saccenza.

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  2. Ma pensa te: anch'io, leggendo questo tuo commento, non ho potuto fare a meno di immaginarti come una persona saccente e saputella, che fa sfoggio di cultura attaccando con acredine quattro semplici righe di una sconosciuta.
    Lo sai, vero, che non stai leggendo un blog di alta critica letteraria, ma un blog personale? E ci uso le parole che voglio. Se voglio scrivere "carino" lo faccio...

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