venerdì 28 novembre 2014

la fiera delle vanità

Vanity Fair. La fiera delle vanità
di Mira Nair, 2004, GB-USA
interpreti: Reese Witherspoon, James Purefoy, Gabriel Byrne, Jonathan Rys-Myers, Bob Hoskins.


La bella Becky, appassionata, spiritosa e calcolatrice, figlia di uno squattrinato artista inglese e di una ballerina francese, resta orfana in tenera età. Fin da bambina è sensibile al fascino di una vita piú agiata e ripudia il suo ambiente di origine. Abbandona l'Accademia di Miss Pinkerton a Chiswick, decisa a conquistare l'alta società inglese con ogni mezzo a sua disposizione. Per scalare le vette sociali ricorrerà a tutta la sua intelligenza, astuzia e sensualità.

Un film che in molti passaggi ricorda "Via col vento", consigliato a tutte le romantiche che amano i film in costume, con eroine forti e indomite. Si tratta della versione cinematografica del romanzo di William Makepeace Thackeray, con scenografie molto sontuose, costumi coloratissimi, moltissimi rimandi alla cultura indiana (la regista è indiana), e bravissimi attori.

Non ho mai letto il romanzo, ma nonostante questo so - da ricordi scolastici - che si tratta di un acutissimo romanzo di analisi sociale. Non so se la "vera" Becky Sharp di Thackeray fosse soltanto un'arrampicatrice sociale, senza scrupoli, e quindi un personaggio negativo. Nel film Becky è sicuramente piu' "soft" di quanto non sia nel libro. Tutte le recensioni che ho letto fanno notare questo punto.
Comunque il personaggio del film secondo me è sfaccettato: le sue azioni sono mosse, in principio, dalla voglia di emergere e di farsi strada. Anche quando, più avanti, si trova nella rete del marchese di Steyne, fa buon viso a catttivo gioco per ottenere qualcosa in cambio. Pero' quando si trova a perdere - per causa sua - sia il marito sia il figlio, secondo me la sua pena è sincera, per quanto non esternata platealmente.
Io credo che il personaggio di Becky sia da considerarsi positivamente, nonostante tutto, come una donna intelligente e astuta, che cerca di usare cio' che ha a sua disposizione per migliorare la propria condizione.

Sul dvd ci sono sia un finale sia un inizio alternativi. Io li ho preferiti entrambi, rispetto a quelli che invece sono stati usati. Nei titoli di testa (meravigliosi e con un motivo di sottofondo delicatissimo - "She walks in beauty" ispirato ai versi di Byron - che ha continuato a risuonarmi in testa tutta la sera) l'immagine della farfalla che vola tanto vicino alla fiammella della candela da bruciarsi le ali è bellissima, è una vivida metafora dell'esistenza di Becky... peccato che abbiano deciso di non usarla.

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