lunedì 14 settembre 2015

un giro nel père lachaise

Già in due occasioni ho visitato il cimitero del Père Lachaise, a Parigi.
La primissima volta, diversi anni fa, si era più giovincelli, e la maggior parte del gruppetto di amici con cui mi trovavo era interessato soprattutto a vedere la tomba di Jim Morrison. Quella volta abbiamo fatto una visita relativamente veloce, in un'area abbastanza circoscritta.



La seconda volta è stata diversi anni dopo, insieme a una cugina con interessi altrettanto "crepuscolari", e in quell'occasione ci abbiamo trascorso almeno 3-4 ore, girandolo praticamente tutto, soffermandoci sui monumenti e andando alla ricerca delle tombe dei personaggi famosi.
Eh sì, perché il Père Lachaise è davvero ricco di monumenti e di storie. Storie di personaggi celebri, ma anche di persone comuni.

Il cimitero venne creato al principio del 1800, e a quell'epoca non si trovava ancora all'interno della città (ricordate l'editto di Saint-Cloud, di foscoliana memoria, che imponeva che i cimiteri si trovassero fuori dai confini dei paesi?). Peccato che all'inizio nessuno ci teneva particolarmente a farsi seppellire nel nuovo cimitero, per cui la municipalità decise di traslarvi le spoglie (o almeno quelle che si ritenevano essere tali) di Molière, di La Fontaine, e di Abelardo ed Eloisa (chissà di loro cosa era rimasto, dopo secoli)...
Questa "campagna di testimonial" funzionò, e nel giro di poco tempo il Père Lachaise ottenne numerose sepolture.

Una fra le tombe più visitate e belle, ricca di mazzi di fiori portati giornalmente, è quella di Chopin.
Quella che cercano tutti coloro che ti fermano chiedendo informazioni è quella di Jim Morrison (che però io ho trovato deludente e sacrificata in un angolino stretto e scomodo).


Sulla scia della narrazione di Augias ne I segreti di Parigi io mi sono messa alla ricerca del monumento funebre di Victor Noir, che in effetti ha un suo fascino.


Mi sono poi imbattuta per caso in una tomba che ha reso concreto un brutto fatto di cronaca successo non molto tempo prima della mia visita: quella di Marie Trintignant, uccisa dal suo compagno, il cantante dei Noir Desir.
Mi ha anche stupito la presenza di tante lapidi cinesi, recenti, segno che la comunità cinese è piuttosto numerosa.
E poi non mi aspettavo che la tomba di Oscar Wilde fosse così grande, pacchiana, sporca e piena di chewing-gum appicicati.

Una passeggiata nel Père Lachaise procura emozioni.
Sia che si creda nella vita dopo la morte, oppure soltanto nell'immortalità dell'arte e della storia, questo è il posto giusto in cui trascorrere qualche ora, nella quiete di una vera e propria città nella città.


Nessun commento:

Posta un commento