mercoledì 8 maggio 2013

84, charing cross road

Un librino delizioso e delicato, brillante e commovente, che consiglio a chi ama i libri, a chi ama Londra, e a chi si riconoscerà nelle sensazioni descritte da Helen. La storia e le lettere sono vere.
Il libro ha conosciuto anche una trasposizione filmica, nel 1986, interpretata da Anne Bancroft e Anthony Hopkins. Il film non l'ho ancora visto, ma cercherò di procurarmelo.
...è il più delizioso vecchio negozio uscito direttamente dalle pagine di Dickens che abbia mai visto....l'ambiente è scuro, percepisci l'odore della libreria prima di vederla, è un odore delizioso, non è facile descriversi ma è un misto di muffa, polvere, anni, pareti di legno e pavimenti anch'essi di legno.
84 Charing Cross Road è l'indirizzo di una piccola libreria antiquaria di Londra, Marks & Co., alla quale si rivolge epistolarmente la newyorkese Helene Hanff, scrittrice e sceneggiatrice squattrinata, per cercare vecchi libri di letteratura inglese che non costino una follia. Siamo nel 1949, immediatamente dopo la guerra. Frank Doel, uno dei librai del negozio, le risponde, e inizia così una corrispondenza - che al principio tratta soltanto di ricerche di opere e dei loro prezzi. All'inizio i londinesi sono ancora costretti ad una vita di sacrifici: c'è ancora il razionamento dei viveri, ed Helene, dalla ricca America, invia pacchi alimentari, destinati alla famiglia di Frank e al personale della libreria.
Ricordo che anni fa un tipo che conosco mi disse che la gente che va in Inghilterra trova esattamente quello che è andata a cercare. Io gli ho detto che sarei andata per veder l'Inghilterra della letteratura inglese, e lui, annuendo: "è là".

Mi piacciono moltissimo i libri usati che si aprono alla pagina che l'ignoto proprietario precedente apriva più spesso[...]
Amo le dediche sulla prima pagina e le note a margine, mi piace il sentimento fraterno che si prova sfogliando pagine che qualcun altro ha già sfogliato. Leggendo passaggi che qualcun altro, magari da tempo scomparso, ha voluto segnalare alla mia attenzione.

Ogni primavera, faccio le pulizie generali alla mia libreria e elimino i libri che non rileggerò mai più, come elimino i vecchi vestiti che so non indosserò mai più. I miei amici sono strani con i libri. Leggono tutti i best seller, li divorano il più velocemente possibile, penso che saltino un sacco di pagine. E non rileggonno MAI nulla una seconda volta, di modo che un anno dopo non ne ricordano più una sola parola.Eppure, se mi vedono buttare un libro nel cestino o darlo via si scandalizzano profondamente. Secondo loro compri un libro, lo leggi, lo metti nella libreria, non lo riapri più per il resto dei tuoi giorni, ma NON LO BUTTI VIA! SOPRATTUTTO SE HA UNA COPERTINA RIGIDA! E perché mai? Personalmente non riesco a immaginare nulla di meno sacrosanto di un libro brutto o addirittura di un libro mediocre.
A poco a poco, il carteggio diventerà un rapporto sempre più confidenziale, solidale ed affettuoso, e si allargherà alla cerchia della famiglia e dei colleghi di Mr Doel, durando oltre 20 anni.
Negli anni Helene si ripropone più volte di recarsi a Londra, suo sogno da tempo, anche (ma non solo) per conoscere gli amici di Marks & Co., ma ogni volta che il traguardo sembra vicino, ecco che qualche spesa imprevista la costringe a rimandare il progetto. Riuscirà a fare l'agognato viaggio solo nel 1969, pochissimo tempo dopo che Frank è mancato prematuramente.

Nel 1970 anche la libreria chiuderà i battenti. Marks & Co. oggi non esiste più, al suo posto c'è un ristorante, per nulla tipico (vedere Streetview per rendersi conto). Una piccola targa ricorda però la libreria, resa famosa ed indimenticabile dalla pubblicazione del libro della Hanff.



A fine lettura sono rimasta con un senso di vuoto e di magone, così ho cercato di riempirlo andando a caccia di qualche informazione in più. Ho trovato questo interessante sito, che racconta la storia della libreria e delle persone che ci lavoravano, e riporta numerose fotografie in bianco e nero.

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