lunedì 30 novembre 2015

dimmi che credi al destino

Ornella ama i cieli di Londra, il caffè con la moka e la panchina di un parco meraviglioso dove ogni giorno incontra Mr George, un anziano signore che ascolta le sue disavventure, legate soprattutto a un uomo che lei non vede da troppo tempo, e che non riesce a dimenticare.
A cinquantacinque anni, Ornella si considera una campionessa mondiale di cadute, anche se si è sempre saputa rialzare da sola.
Per fortuna può contare su Bernard, il suo vicino di casa, che la osserva da lontano e la conosce meglio di quanto lei conosca se stessa. L'ultima batosta, però, è difficile da accettare. La piccola libreria italiana che dirige nel cuore di Hampstead – dove le vere star sono due pesci rossi di nome Russell & Crowe – rischia di chiudere: il proprietario si è preso due mesi per decidere.
Lei, che sa lottare, ha imparato anche a lasciarsi aiutare, e così chiama in soccorso la Patti, la sua storica amica milanese – inimitabile compagna di scorribande – che arriva in città con poche idee e tante scarpe, ma sufficiente entusiasmo per trovare qualche soluzione utile a salvare l'Italian Bookshop.
La prima è quella di assumere Diego, un ragioniere napoletano bello e simpatico, che fa il barbiere part-time, ha il cuore infranto e le chiama guagliuncelle.
Ma proprio quando la libreria ha più bisogno di lei, il destino riporterà Ornella in Italia, a bordo di una Seicento malconcia guidata in modo improbabile dalla Patti.

Una storia commovente di rinascita e speranza, ambientata in una Londra dove il cielo cambia sempre colore e l'amore brucia a fuoco lento; una storia che non avresti mai pensato di ascoltare, e che assomiglia terribilmente alla vita.

La mia opinione. Non proprio il libro che mi aspettavo, dopo aver letto la sinossi sul retro della copertina. Nella prima parte l'ho trovato un po' sciapo, e le protagoniste mi sembravano due rintronate che non si capiva bene perché fossero lì...
E poi esattamente a metà libro, al principio del capitolo 24, a noi lettori viene buttata in faccia la storia passata della protagonista. Ornella era affondata in un decennio di eroina, e poi nel decennio successivo aveva vissuto in un centro di recupero, per tornare alla vita.
Temi difficili e pesanti, narrati però in modo molto lieve. Paradossalmente, infatti, mi è piaciuta di più la seconda metà del libro che non la prima.
I personaggi che accompagnano Ornella, sia a Londra sia nella parentesi italiana, sono tratteggiati in maniera altrettanto delicata.

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