Degas. Capolavori dal Musée d'Orsay
Torino, Palazzina Promotrice delle Belle Arti, parco del Valentino
(18 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013)
Si apre fra due giorni la più importante mostra che l’Italia abbia
dedicato a Edgar Degas negli ultimi decenni, curata da Xavier Rey,
conservatore presso il Musée d’Orsay e grande specialista di Degas.
Si possono ammirare in esposizione circa ottanta opere, tra dipinti, disegni e sculture, che documentano, in una straordinaria rassegna, l’attività dell’autore, e rappresentano un corpus di eccezionale valore storico e artistico.
Edgar
Degas, celebre pittore francese, tra i protagonisti della stagione
artistica impressionista della seconda metà dell'Ottocento, di
cui ha condiviso l'aspirazione a una pittura più libera e aderente al
vero, partecipando a quasi tutte le esposizioni del gruppo, ha assunto
tuttavia una posizione del tutto autonoma all'interno del movimento,
affrontando differenti temi e padroneggiando le più svariate tecniche di
realizzazione.
Degas ha attribuito sin dall'inizio grande importanza al
disegno, rivelando nel tempo uno straordinario talento: preferisce fare
rapidi schizzi dal vero, che poi riporta su tela o carta in studio con
un’attenta costruzione della composizione definitiva.
In mostra
si potranno ammirare tutti i temi della sua copiosa produzione:
l'ambiente familiare; l'esperienza italiana; il mondo parigino degli
artisti, della musica e dei caffé; il paesaggio; i cavalli e le corse;
le celeberrime ballerine; il nudo. Due straordinari ritratti
aprono la mostra: l'Autoritratto del giovane artista (1855) e quello del
nonno Hilaire de Gas (1857), che si era trasferito in Italia e da cui
il nipote soggiorna per tre anni all'inizio della sua attività.
All'esperienza italiana di quegli anni si collega anche l'eccezionale
presenza in mostra di Ritratto di famiglia (La Famiglia Bellelli, 1858-
1869), opera che solo in rarissime occasioni ha lasciato il museo
parigino, anche per le sue considerevoli dimensioni (2 x 2,5 metri). Si
tratta di uno dei capolavori più conosciuti e apprezzati dell'intera
opera di Degas, che con fine indagine psicologica indaga i rapporti di
questa famiglia italiana.
Ci restituiscono invece il mondo
della Parigi di fine Ottocento con i suoi caffè frequentati da artisti,
letterati, musicisti altre opere straordinarie come L'orchestra
dell'Opéra (1870), Lorenzo Pagans e Auguste de Gas (1871-1872),
Jeantaud, Linet, Lainé (1871), Donne fuori da un caffé la sera (1877),
cui seguono capolavori a soggetto femminile come Ritratto di donna con
vaso di porcellana (1872), La pédicure (1873), Giovane donna che si
annoda il nastro del cappello (1882).
Anche il tema del paesaggio, tra i meno conosciuti in Degas, trova un suo spazio nella mostra.
Qui l'artista porta a un livello di virtuosismo l'uso del pastello,
stendendo il colore e lavandolo, creando così uno sfondo compatto e
soffuso. Seguono i soggetti più popolari dell'opera di Degas: i cavalli, cui Degas comincia ad appassionarsi dal ritorno a Parigi
nel 1859, frequentando a lungo l'ippodromo diLongchamp. In mostra
troviamo il celeberrimo quadro Il Defilé (Cavalli da corsa davanti alle
tribune, 1866-1868) e un altro magnifico olio Corsa di gentlemen.
Si continua con le
celeberrime ballerine, opere che costituiscono una delle cifre
stilistiche di Degas, presenti in mostra in tutte le tecniche utilizzate
dal maestro – olio, pastello, gouache – e in diverse
inquadrature di scena o di prova, tra cui spiccano autentici capolavori
come Prove di balletto in scena (1874), Fin d'arabesque (Ballerina con
bouquet) (1877), Arlecchino e Colombina (1886-1890).
In queste opere,
Degas appare sempre più impegnato nell'intento di rendere l'energia e
vitalità delle sue figure. Accanto a queste opere, anche una raccolta di splendide sculture in bronzo di ballerine, tra cui la celeberrima Piccola danzatrice di quattordici anni
(fusione eseguita tra il 1921-1931), alta circa un metro e abbigliata
con un tessuto di tulle. Degas comincia a modellare cera e creta attorno
al 1865; via via che si aggravano i suoi problemi alla vista – sarà
alla fine quasi cieco – la scultura diviene il genere più amato,
soprattutto di piccolo formato e con i soggetti più amati, ballerine e
donne viste nei momenti di intimità quotidiana.
E infine il nudo
femminile – figure di donne riprese nell'atto di lavarsi, di pettinarsi,
dopo il bagno –, che vede la presenza in mostra di Donna alla toilette
che si asciuga il piede (1886), uno dei più importanti pastelli dedicati
da Degas a questo tema. Completano la mostra alcune altre piccole
sculture in bronzo, figurine femminili dinamiche anch'esse riprese
nell'intimità quotidiana.
Nessun commento:
Posta un commento