Daniel Glattauer
Le ho mai raccontato del vento del Nord (Gut gegen Nordwind)
C'erano una volta i romanzi epistolari. Costruiti in forma di carteggio, di scambio di lettere fra i protagonisti. E questo libro è un romanzo epistolare nell'epoca di Internet, vero e proprio susseguirsi di e-mail fra i due personaggi, con i ritmi a volte veloci al pari di una chat, o rilassati a causa delle assenze di una delle due parti.
Complice una semplice vocale in più, un indirizzo e-mail sbagliato porta Emmi Rothner a scrivere a Leo Leike, nel tentativo di dare disdetta all'abbonamento di una rivista. Lei - che è sposata con un uomo più grande, vedovo con figli - fa la spiritosa, è aperta e solare e lo stuzzica; lui - di professione psicolinguista e reduce da una relazione finita - è dapprima cordialmente distaccato ma si capisce che sta al gioco... piuttosto rapidamente dalle chiacchierate fra i due nasce un'amicizia giocosa e piena di ironia, che ben presto si trasforma in qualcosa di potenzialmente più profondo. E tutto questo senza che Emmi e Leo si siano mai incontrati di persona in modo diretto, sempre impauriti - in fondo in fondo - dalla possibilità di poter essere delusi, se la conoscenza "reale" fra di loro avvenisse davvero, e di perdere così anche quella loro particolare amicizia.
Il vento di Nord penetra dalla finestra e disturba la nostra normale (e magari ripetitiva) esistenza quotidiana...
Sarebbe un delitto raccontare il finale del libro, e mi guarderò bene dal farlo... giusto per lasciare la suspence del "S'incontrano o non s'incontrano? Lo fanno o non lo fanno?" fino all'ultimo... Emma e Leo, anzi Emmi e Leo: com'era stato all'inizio del libro, anche nel finale una vocale diversa, in più o in meno, avrà un ruolo determinante nell'instradare il destino dei due.
Il libro mi è piaciuto molto, tanto che su Anobii gli ho dato cinque stelline: si fa leggere in un lampo e lo consiglio davvero. La seconda di copertina ci informa che nel 2009 è stato pubblicato un seguito (Allen sieben Wellen), ed è probabile che lo leggerò, se verrà tradotto.
Cinque ore dopo
RE: E' già tornato dal teatro? Non riesco a dormire, stasera. Le ho mai raccontato del vento del Nord? Quando tengo la finestra aperta è insopportabile. Sarebbe bello se mi scrivesse qualche altra parola. Anche solo "Allora chiuda la finestra". Al che ribatterei: con la finestra chiusa non riesco a dormire.
Cinque minuti dopo
R: Dorme con la testa vicino alla finestra?
50 secondi dopo
RE: LEO!!!! - Sì, dormo con la testa obliqua alla finestra.
45 secondi dopo
R: Che ne dice di ruotare di 180 gradi e dormire con i piedi obliqui alla finestra?
50 secondi dopo
RE: Non funziona, così non ho più il comodino con la lampada per leggere.
Un minuto dopo
R: Ma per dormire non serve la lampada.
30 secondi dopo
RE: No, ma per leggere sì.
Un minuto dopo
R: E allora prima legge... poi si gira e poi si addormenta con i piedi obliqui alla finestra.
40 secondi dopo
RE: Se mi giro, mi sveglio e devo rimettermi a leggere per potermi riaddormentare. E allora non ho più il comodino con la lampada.
30 secondi dopo
R: Ci sono! Lo metta sull'altro lato del letto.
35 secondi dopo
RE: Non va, il cavo della lampada è corto.
40 secondi dopo
R: Peccato, qui da me ci sarebbe una prolunga.
25 secondi dopo
RE: Me la mandi via e-mail!
45 secondi dopo
R: Ok, gliela invio in formato doc.
30 secondi dopo
RE: Ricevuto, grazie! Bella prolunga, lunga un'eternità! Adesso l'attacco.
40 secondi dopo
R: Attenzione a non inciamparci durante la notte.
35 secondi dopo
RE: Ah, grazie a lei e alla sua prolunga, dormirò come un sasso!
Un minuto dopo
R: Soffi pure quanto gli pure, il vento del Nord.
45 secondi dopo
RE: Leo, le voglio tanto, tanto bene. Funziona che è una meraviglia contro il vento del Nord.
30 secondi dopo
R: Anch'io le voglio bene, Emmi. Buona notte.
25 secondi dopo
RE: Buona notte. Sogni d'oro.
Molto interessante, lo prenderò senz'altro.
RispondiEliminaUn grande abbraccio